Il Dalai Lama è arrivato a New York domenica per sottoporsi a un intervento chirurgico alle ginocchia. Il leader spirituale esiliato del buddhismo tibetano è stato accolto da centinaia di sostenitori, molti dei quali vestiti con abiti colorati, mentre entrava nel suo hotel a Manhattan circondato da assistenti e agenti di sicurezza.
Non è ancora chiaro se l’88enne Tenzin Gyatso, che Pechino vede come un pericoloso separatista, incontrerà funzionari statunitensi durante il suo viaggio, che arriva a 7 anni dall’ultima visita. Appena una settimana fa un gruppo di legislatori del Congresso aveva fatto visita al Dalai Lama in India, dichiarando che non avrebbero permesso alla Cina di influenzare la scelta del suo successore.
Il Dalai Lama vive in India dal 1959, anno di una rivolta fallita contro il dominio cinese in Tibet. Vincitore del premio Nobel per la pace nel 1989, Gyatso deve fare i conti da diversi anni con problemi di salute. Sebbene la Cina continui a considerarlo una minaccia – e stia cercando di manipolare la nomina del suo successore con una figura più filo-Pechino – egli mantiene il suo impegno per una soluzione pacifica alla questione tibetana, evitando richieste di indipendenza ma cercando un dialogo costruttivo.
“Sapevo che dovevo venire qui per questa opportunità unica nella vita. E penso che aspettare fuori per quattro o cinque ore ne sia valsa sicuramente la pena,” ha commentato uno dei sostenitori rimasto per ore in attesa del leader buddista davanti al suo albergo.