Sabato scorso durante la celebrazione cittadina dell’Earth Day, molte strade di Manhattan erano chiuse al traffico. Sulla Sesta Avenue, all’incrocio con la 34, di fronte a Macy’s, stava Kuki Gomez, tra nastri adesivi e rotoli di scotch. Gli abbiamo rivolto alcune domande:
Da dove vieni?
Sono nato a Buenos Aires, in Argentina, e sono cresciuto lì. Ora vivo nell’East Village. Sono il più giovane di quattro fratelli e i miei genitori sono Sarita e Tito. Da bambino sono sempre stato attratto dalla natura e dall’arte. Giocavo da solo, costruendo i miei giochi. Ho studiato al liceo artistico e ho proseguito con il graphic design alla UBA (Universidad de Buenos Aires).

Cosa ti ha spinto a lavorare con il nastro adesivo?
Il mio viaggio nella tape art è iniziato nel 1995 a New York, quando un amico mi ha regalato due rotoli di nastro adesivo. Un giorno ho sentito il bisogno di tappezzare tutta la stanza durante la notte. Nonostante il disappunto iniziale del mio coinquilino, quella notte ha segnato l’inizio della mia carriera nella tape art.
Cosa ti ha portato nelle strade di New York?
La mia prima Tape Art ufficiale è stata su Ave B, nel mio quartiere. Mentre stavamo uscendo dalla pandemia, ho creato un caleidoscopio murale che copriva l’intero isolato. La comunità si è riunita per creare quello che credo sia il più grande murale di Tape Art di New York. Da allora ho collaborato con molte organizzazioni che si occupano di Open Streets in tutti e cinque i distretti di New York e con il DOT, l’azienda dei trasporti cittadina. Nel periodo che va dal 1995 all’inizio della pandemia globale, la tape art è stata per me un’attività personale. Era una forma di espressione che tenevo per lo più per me, realizzando le mie opere uniche di tape art all’interno degli accoglienti confini delle gallerie e delle attività commerciali dell’East Village.
Cosa facevi prima di diventare uno street tape artist?
Il mio percorso per diventare street tape artist non è stato diretto. Prima ero immerso nel mondo della progettazione e produzione di eventi speciali. Questo percorso professionale mi ha portato a lavorare per rinomati designer di eventi, un ruolo che mi ha offerto l’opportunità di viaggiare in tutto il mondo. In questi viaggi ho avuto il privilegio di creare ambienti straordinari per una clientela che comprendeva alcune delle persone più ricche e famose del mondo.
Dopo molti anni in questo ruolo, ho sentito il forte desiderio di mettermi in proprio. Questo mi ha portato a fondare la mia società di produzione ed eventi speciali, “Kuki Design Group”. Con questa impresa ho avuto l’opportunità di creare eventi memorabili per una vasta gamma di clienti, tra cui la rivista Good Housekeeping, DIRECTV e Pepsi. Uno dei momenti salienti della mia carriera con Kuki Design Group è stato il weekend del Super Bowl. Per questo grande evento, ho progettato un sofisticato club a tre piani che è servito come centro di intrattenimento per il fine settimana. Il locale ha ospitato le esibizioni di artisti come i Red Hot Chili Peppers, Taylor Swift, Rihanna etc. Inoltre, ho avuto l’opportunità di creare un set unico in occasione del festival musicale Electric Beach. Il mio lavoro nel settore degli eventi è stato premiato con il Texas Star Award 2011 e l’ISES Spirit Award 2012. Ulteriori informazioni sul mio lavoro sono disponibili sul sito web Kuki Design Group.

Che cosa ti piace in particolare della strada di New York?
New York occupa un posto speciale nel mio cuore. È la città che mi ha accolto e mi ha permesso di esprimere appieno il mio potenziale creativo. Questa città è per me una costante fonte di ispirazione in molti modi. New York è un’entità viva, che respira e che è sempre in uno stato di cambiamento. Cambia e si evolve continuamente, presentandomi lezioni e sfide sempre nuove. Ci sono stati momenti in cui la città è stata dura con me, ma queste esperienze sono servite a rendermi più forte e resistente. La città mi premia anche presentandomi nuove opportunità e sfide che mi spingono a crescere. Nutro un profondo amore per New York e sento che la città ricambia questo amore in un modo tutto suo.
Come si adatta la tape art ad ambienti diversi?
Ogni spazio è unico, quindi ogni opera di tape art deve essere progettata su misura per il suo ambiente. È un processo impegnativo, ma è anche ciò che rende la tape art così eccitante e gratificante.
Qual è la tua visione quando esplori un luogo?
Quando visito un luogo, considero sempre lo spazio, il design e l’architettura. Il mio obiettivo è creare installazioni 3D immersive che funzionino armoniosamente con l’ambiente esistente. L’attrezzatura di cui ho bisogno varia a seconda del progetto. In questo caso tutto stava nel mio carrellino da bici.
A cosa stai lavorando? Qual è il tuo prossimo progetto?
Il 15 giugno sono sulla Nona Avenue, tra la 54ma e la 56ma strada, con i miei scotch. Il progetto fa sempre capo all’organizzazione non profit Open Streets. Ci vediamo lì?
https://www.kuki.nyc/