Gli aiuti ora arrivano dal cielo. Secondo quanto riferito dal Dipartimento di Polizia di New York, per sopperire alle chiamate in arrivo dal 911 presto gli agenti potranno avvalersi di droni.
Il nuovo programma pilota entrerà in vigore nei prossimi mesi, in un distretto del Bronx e tre di Brooklyn, oltre a Central Park. I luoghi sono stati scelti in relazione all’aumento della criminalità.
“L’obiettivo è di schierare questi ‘strumenti’ in risposta ad alcune chiamate di servizio”, ha dichiarato Kaz Daughtry, il vice commissario delle operazioni di NYPD.
I tetti delle stazioni dei distretti saranno adattati per supportare due piattaforme di droni che potranno decollare e atterrare in autonomia. Le nuove tecnologie saranno comandate dal quartier generale della polizia della metropoli, situato a Lower Manhattan. Poi da lì saranno inviati video e telemetrie agli agenti sul campo.
“Le informazioni fornite aiuteranno a migliorare la consapevolezza degli agenti quando dovranno recarsi sul luogo dell’intervento – ha aggiunto Daughtry. – Oltre a promuovere la loro sicurezza, serviranno per distribuire più efficacemente le risorse”.
Attualmente la polizia di New York ha a disposizione 85 droni che vengono utilizzati per coprire i principali eventi, come il lancio della palla di Capodanno a Times Square, sebbene siano stati impiegati anche per coprire le proteste pro-Palestina nelle università.
Talvolta questi aeromobili vengono chiamati per verificare la stabilità strutturale di edifici e ponti dopo incidenti o per pattugliare linee ferroviarie in superficie, per identificare i “surfisti” sui tetti dei vagoni della metropolitana.
Non possono essere utilizzati per la “sorveglianza senza mandato”.
Per quanto riguarda i pattugliamenti di routine e per la regolamentazione del traffico o il fermo di veicoli sospetti, l’utilizzo dei droni da parte della polizia newyorkese è aumentato di oltre il 400% rispetto al 2022.
L’utilizzo di questi velivoli viene però criticato: molti sostengono che la scelta del loro uso sia lesiva dei diritti civili dei cittadini.
Anche in Italia alcuni giorni fa è stato siglato un accordo fra il Viminale e i Comandi generali dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, per consentire l’utilizzo di aeromobili a pilotaggio remoto. Saranno impiegati nel controllo del territorio, nella gestione dell’ordine pubblico, nel contrasto al terrorismo e nella prevenzione dei reati di criminalità. L’obiettivo come spiegato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è quello di “garantire un contributo sempre più incisivo avvalendosi anche di nuove tecnologie a presidio della sicurezza e della legalità”.