”Ho iniziato questo viaggio 25 anni fa. Cercavo il senso della vita, dapprima mi sono dedicato alle letture, poi la ricerca si è spostata agli incontri con gli sciamani, i guaritori ma anche scienziati. Ho poi deciso di iniziare a sperimentare, a meditare, a disegnare e infine a creare”.

Stefano Simontacchi introduce così il suo percorso artistico al Consolato Generale d’Italia a New York. Ma a raccontare il suo progetto interattivo “The Prism” sono soprattutto le opere che decorano le pareti dell’affollato salone.

“The Prism” infatti mira a creare una connessione speciale con il pubblico attraverso portali emozionali circolari, luminosi e riflettenti, che invitano alla concentrazione e al risveglio spirituale.

“Mi è stato chiesto perché siamo venuti a New York, spiega Simontacchi, è il luogo ideale per iniziare questa trasferta oltre i confini nazionali, è una città che accoglie, un laboratorio di idee e proposte che da qui si espandono”.
Le forme fisiche e le dimensioni spirituali convergono nelle opere dell’artista, e danno vita ai portali, che come i Mandala tibetani invitano alla meditazione. Simontacchi esorta a osservare le opere, a lasciare che attraversino gli sguardi, per arrivare fino alle radici dell’esistenza.
“Dobbiamo tornare a riconnetterci con quella parte di noi stessi che abbiamo perduto, con chi ci circonda, con l’intero universo – aggiunge -. Purtroppo siamo abituati a dividere tutto e invece dovremo pensare che c’è soltanto unità”.
“The Prism” cerca di accompagnare in un viaggio emozionale, volto a risvegliare immagini e archetipi dimenticati. Le istallazioni divengono una porta di ingresso verso una dimensione interiore più ampia, una piattaforma multidisciplinare che si apre alla contaminazione di materie quali l’arte, la scienza, la letteratura, la meditazione, le pratiche yogiche.

Le opere d’arte sono intese come dispositivi di approfondimento interiore, sono vie per iniziare a concepire la vita in modo alternativo, più consapevole, presente.
Marco Senaldi, curatore del progetto, spiega: “I sette portali che vedete e che abbiamo selezionato appartengono a cicli diversi ma ciascuno di essi si ricollega a una caratteristica di questo mondo creativo, alla dimensione animistica dell’esistenza. Riuscire a collegarsi con le opere permetterà di entrare in risonanza con la propria profondità interiore”.

Dopo i riconoscimenti ottenuti in Italia con la prima mostra Project Revelation nel 2023 e l’apertura dello spazio artistico interattivo The Prism Core Center, sarà possibile visitare la selezione delle istallazioni presenti al Consolato Generale d’Italia a New York, a Park Avenue, fino al 14 luglio 2024.