Il dipartimento della Salute di New York ha messo in guardia medici e infermieri sulla possibilità di un nuovo boom di casi di vaiolo delle scimmie (il cosiddetto monkeypox) in vista dell’estate, quando il virus potrebbe diffondersi nuovamente a macchia d’olio come due anni fa.
In un avviso inviato venerdì, le autorità sanitarie hanno dichiarato che, sebbene il numero totale di casi sia inferiore a quello registrato durante l’epidemia del 2022, da ottobre si è verificato un preoccupante aumento dei contagi in città. Dai due ai venti casi mensili dell’inizio del 2023, il numero di casi mensili è infatti salito a 51 lo scorso gennaio e da allora la media è stata di 36 casi al mese.
“Questo, insieme all’ampio focolaio del più grave virus del vaiolo delle scimmie di clade I (MPXV) nella Repubblica Democratica del Congo, evidenziano la necessità di una continua vigilanza”, si legge nell’avviso.
La maggioranza di coloro che hanno contratto il virus finora sembrerebbero essere uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini, e in gran parte neri e ispanici di età compresa tra i 25 e i 44 anni.
Il virus si diffonde infatti principalmente attraverso il contatto continuo e ravvicinato pelle a pelle, ragione per cui anche la condivisione di letti, asciugamani e vestiti costituisce un fattore di rischio. Il contagio può provocare un’eruzione cutanea che si diffonde su tutto il corpo, manifestandosi assieme a sintomi simili a quelli dell’influenza, tra cui febbre, brividi, mal di testa e indolenzimento muscolare.
Esistono al momento almeno due ceppi del virus: quello più grave – denominato Clade I – ha una mortalità del 10% ed è endemico in Africa centrale, mentre quello più leggero – Clade II – è quello finora registrato negli Stati Uniti e ha un tasso di sopravvivenza del 99%.
Le autorità sanitarie invitano chiunque abbia rischio di esposizione al vaiolo delle scimmie a sottoporsi alle due dosi di vaccino JYNNEOS.