Il rumore dell’acqua e una luce avvolgente ci accolgono alla galleria Gagosian nel quartiere Chelsea a New York, dove è appena stata inaugurata una mostra di Maurizio Cattelan.
Dopo 20 anni, l’artista presente anche alla 60esima Biennale di Venezia, torna nella metropoli statunitense con la prima esposizione personale in cui offre una visione del suo lavoro incentrato sulle contraddizioni delle cultura americana e delle disuguaglianze economiche.

“Sunday”, che sarà visitabile fino al 15 giugno 2024, era stata preannunciata a dicembre sul sito della galleria, ma tenendo segreti la data e il luogo fino al giorno della sua inaugurazione.
Cattelan, dopo le provocazioni di “America”, nel 2016, in cui aveva presentato al Solomon R. Guggenheim Museum un WC in oro massiccio da 18 carati, funzionante, presenta ora opere che fanno riflettere su temi sociali come “l’adattabilità alla violenza”. “Siamo talmente immersi ogni giorno nella brutalità che ci siamo abituati – ha dichiarato lo scultore. – La ripetizione ci ha fatto credere che sia inevitabile”.

Le due installazioni inedite presentate alla Gagosian testimoniano della capacità dell’artista di interpretare la storia dell’arte anche attraverso eventi storico-politici contemporanei. L’enorme scultura appesa alla parete, composta da pannelli di acciaio inossidabile placcati in oro 24 carati, dell’altezza di oltre 5 metri, che si estendono per circa 20 metri, vuole raccontare il difficile rapporto che gli Stati Uniti hanno con le armi.
Sono stati creati buchi e crateri su tutta la superficie della parete – apparentemente liscia, ma crivellata di colpi di arma da fuoco – “per decostruire il rapporto del Paese con l’accessibilità a pistole e fucili”, secondo le indicazioni della stessa galleria. L’opera si ispira anche alla storia delle armi nell’arte e ai quattro dipinti di Edouard Manet che raffigurano “L’esecuzione dell’imperatore Massimiliano” e a “Shoot” di Chris Burden.

La seconda installazione è una provocazione, “un monumento alla marginalità” come definito da Cattelan. Si tratta di una statua di marmo bianca di un uomo adagiato su una panchina che urina a terra. Il titolo è “November”. La scultura ricorda un’opera pubblica seicentesca: il “Manneken Pis” situata a Bruxelles, in Belgio, che ritrae un ragazzo nell’atto di urinare in una fontana, come evidente violazione alle norme sociali.
D’altronde, sottolinea il curatore della mostra Francesco Bonami, “se sei libero di acquistare un fucile d’assalto cosa c’è di sbagliato nel soddisfare un bisogno fisiologico in pubblico?”
Cattelan è ritenuto uno degli artisti più enigmatici e discussi del panorama artistico internazionale. La sua carriera è costellata di lavori che hanno suscitato dibattiti, scandali e riflessioni. “Comedian”, la famosa banana attaccata al muro con lo scotch, esposta all’Art Basel Miami nel 2019 e venduta per 120 mila dollari, è indubbiamente la sua opera più originale.