Sono riprese questa mattina a New York le deposizioni dei testimoni del processo contro Donald Trump, con l’ex presidente che, prima che l’udienza venisse avviata, è stato multato dal giudice Juan Merchan per 9 mila dollari. L’ex presidente ha violato le restrizioni che gli sono state imposte dal magistrato per cui non avrebbe potuto rilasciare dichiarazioni pubbliche in cui attacca i testimoni e gli inquirenti.
Nella sua decisione, facendo riferimento ai messaggi pubblicati dall’ex presidente sui social network e durante le sue apparizioni pubbliche, il magistrato ha ammonito Trump facendogli capire che se continua a violare la gag order sarà messo in prigione per oltraggio alla corte. Il giudice ha stabilito una multa di mille dollari per ciascuna delle nove violazioni fatte tra il 10 e il 17 aprile. L’ex presidente non ha commentato e i post che aveva messo sul suo sito sono stati rimossi.
Subito dopo la decisione del giudice, i pubblici ministeri hanno ripreso il processo in cui Trump è accusato di 34 reati di falsificazione di documenti aziendali per nascondere un pagamento, e un potenziale scandalo sessuale, all’attrice di film per adulti, Stormy Daniels, alla vigilia delle elezioni del 2016.
Questa terza settimana del processo – che dovrebbe durare sei settimane – vedrà molte testimonianze di funzionari bancari e di persone che hanno lavorato per Trump e avevano conoscenza diretta del pagamento di 130 mila dollari per Stormy Daniels. I pubblici ministeri stanno legando queste deposizioni per far capire ai giurati che il piano era stato orchestrato e diretto dall’ex presidente, mentre gli avvocati della difesa tentano di presentare Donald Trump come una vittima inconsapevole degli oscuri maneggi del suo ex avvocato Michael Cohen.
Judge Merchan has FORCED Donald Trump to delete this post from Truth Social
IT WOULD BE A SHAME IF WE MADE IT VIRAL
YOU KNOW WHAT TO DO 👇 pic.twitter.com/SreaybVD6P
— Marjorie Taylor Greene Press Release (Parody) (@MTGrepp) April 30, 2024
Martedì prima di pranzo, i pubblici ministeri hanno chiamato a testimoniare una manciata di testimoni, tra cui Gary Farro, ex amministratore delegato senior della First Republic Bank, che ha testimoniato di aver aperto un conto corrente su richiesta di Michael Cohen per una società a responsabilità limitata. Un assegno di questa azienda è stato utilizzato per pagare Daniels.
È seguito poi Keith Davidson, un avvocato che ha rappresentato sia Daniels che Karen McDougal, l’ex modella di Playboy che, secondo la testimonianza resa dall’ex editore del National Enquirer, David Pecker, minacciava di rendere pubblica la loro love story. Per questo Pecker aveva acquistato per 150 mila dollari, per far piacere all’amico Donald, i diritti in esclusiva del racconto della modella, per poi non pubblicarlo. Giorni dopo Davidson contattò il giornale per la vicenda di Daniels, ma l’editore gli suggerì di contattare direttamente Michael Cohen. Dal banco dei testimoni, Pecker ha raccontato che aveva già aiutato la campagna di Trump nel 2016 acquistando i diritti esclusivi su altre due testimonianze potenzialmente scandalose e che era arrivato il momento che il tycoon risolvesse da solo i suoi problemi. Il tutto dopo un incontro nell’estate del 2015 con lo stesso Trump e il suo ex avvocato Cohen.
Trump è rimasto impassibile mentre Davidson raccontava i suoi incontri con l’ex legale, che si era mostrato “molto aggressivo” e minacciava di citare in giudizio Stormy Daniels per diffamazione, “ma in realtà cercava di prendere tempo e sperare che i negoziati arrivassero a dopo le elezioni”.
Davidson ha detto ai giurati che stava mettendo l’Enquirer ed ABC News l’uno contro l’altro per avere il miglior accordo economico per Karen McDougal. L’ex modella di Playboy non ha voleva raccontare la sua storia pubblicamente, cosa che invece era richiesta se avesse accettato la proposta della ABC, ha detto.
Dopo che l’accordo fu firmato, Davidson capì che la storia di Karen McDougal non sarebbe mai stata pubblicata.
Il figlio di Trump, Eric, era oggi in aula con il padre. È la prima volta che un membro della famiglia ha assistito al processo.
Il giudice Juan Merchan ha ufficialmente dato all’ex presidente il permesso di presenziare alla cerimonia di diploma dalla High School di suo figlio più piccolo, Barron, il 17 maggio, annunciando che il processo non si sarebbe tenuto quel giorno.
Merchan non ha firmato prima la sua presenza perché ha detto che aveva bisogno di vedere come stava andando il processo.
Michael Cohen, ha ridicolizzato la decisione di Trump sottolineando che non era sicuro se il suo ex cliente avesse mai partecipato ai diplomi degli altri suoi figli, aggiungendo: “Sono sicuro che Melania è estremamente entusiasta che non sarà lì”.
Domani non ci sarà udienza. Il processo riprenderà giovedì.