Morte misteriosa all’Imperial House di New York. Ieri sera un uomo di 26 anni è stato rinvenuto senza vita nel cortile posteriore del lussuoso palazzo nel cuore dell’Upper East Side di Manhattan.
Secondo la polizia si tratta di un apparente caso di suicidio, poiché le ferite riportate sul corpo “sono compatibili con una caduta dall’alto”, hanno precisato gli agenti.
Al momento non sono trapelati ulteriori dettagli poiché l’indagine è ancora in corso, anche se il caso solleva ulteriori preoccupazioni sulla salute mentale e i disagi emotivi che affliggono i residenti della Big Apple.
Ogni giorno nelle aree urbane della città, dove spesso i disturbi mentali possono passare inosservati, avvengono casi analoghi. Nonostante gli sforzi dell’Amministrazione Adams e le risorse messe a disposizione per cercare di arginare il problema, l’esigenza di servizi di supporto in questo ambito diviene sempre più impellente.
L’Imperial House è uno dei palazzi più lussuosi della città con i sui 30 piani e 350 appartamenti e uffici viene descritto dagli agenti immobiliari come uno dei grattacieli più belli e ricercati della zona. Un alloggio al suo interno può costare da 1,9 milioni a 3,5 milioni di dollari.
La costruzione del condominio, che nel dopoguerra era il più grande di New York, iniziò nel 1959 e terminò nel 1961 a cura dei fratelli Fisher, mentre gli interni sono stati progettati dal Raymond Lower Group.
Un articolo apparso sul New York Times nel 2010 lo descriveva come “la star” degli edifici in mattoni bianchi della città, la sua particolare caratteristica. Venduto per 51,6 milioni di dollari nel 1971 è stato convertito in una cooperativa edilizia.
Anche l’attrice Joan Crawford, considerata una fra le più celebri del periodo d’oro di Hollywood, visse all’Imperial House dal novembre 1968 fino alla sua morte avvenuta nel 1977.