I manifestanti della Columbia University si sono impegnati a smantellare un numero significativo di tende dal West Lawn del campus dell’ateneo, sottolineando di aver raggiunto “importanti progressi” nelle trattative con il management dell’università, che aveva dato loro un ultimatum per sgomberare entro la mezzanotte di martedì.
Un portavoce dell’università Ivy League ha dichiarato che i leader della protesta hanno accettato una serie di condizioni, tra cui quella di garantire che solo gli studenti affiliati partecipino alla protesta – in modo da estromettere i presunti “esterni” che avrebbero dato alla dimostrazione un’impronta antisemita – e di rendere l’accampamento “accogliente per tutti”.
Nelle scorse ore la presidente della Columbia, Minouche Shafik, aveva intimato ai dimostranti di evacuare entro la mezzanotte di martedì il West Lawn, occupato da sette giorni da centinaia di studenti per protesta contro il supporto a Israele e per chiedere un cessate il fuoco a Gaza (qui il reportage esclusivo de La Voce di New York all’interno del campus della Columbia a Manhattan).
“Sostengo pienamente l’importanza della libertà di parola, rispetto il diritto di manifestare e riconosco che molti dei manifestanti si sono riuniti pacificamente”, ha dichiarato Shafik in una lettera alla comunità scolastica.
“Tuttavia, l’accampamento solleva seri problemi di sicurezza, interrompe la vita del campus e ha creato un ambiente teso e a volte ostile per molti membri della nostra comunità. È essenziale procedere con un piano per smantellarlo”. La presidente ha perciò aggiunto che se non si raggiungerà un accordo, la scuola “prenderà in considerazione opzioni alternative per liberare il West Lawn e riportare la calma nel campus”.
Molti deputati e senatori hanno intanto chiesto le dimissioni di Shafik – che appena una settimana fa aveva testimoniato davanti a una commissione della Camera sull’antisemitismo nei campus USA.
This morning I went to Columbia University and convened City Hall, NYPD & Columbia’s President to discuss the need to fight antisemitism and protect public safety.
The recent harassment and rhetoric is vile and abhorrent. Every student deserves to be safe. pic.twitter.com/zLYWJV3MHD
— Governor Kathy Hochul (@GovKathyHochul) April 22, 2024
Prosegue intanto il via-vai di politici a Manhattan. Lo speaker della Camera Mike Johnson incontrerà oggi pomeriggio gli studenti ebrei della Columbia University e in seguito terrà una conferenza stampa sul “preoccupante aumento dell’antisemitismo virulento nei campus universitari americani”. A comunicarlo è stato nelle scorse ore l’ufficio del deputato repubblicano.
La visita di Johnson arriva a meno di 24 ore dall’arrivo di altre tre delegazioni del Congresso presso il campus newyorkese,
Ieri sul posto è arrivata anche la governatrice di New York Kathy Hochul, che ha definito “vili e ripugnanti” i presunti episodi di antisemitismo contro gli studenti ebrei dell’università Ivy League. E di “antisemitismo” ha inoltre parlato anche la Casa Bianca in un comunicato di condanna.
Accuse rispedite al mittente dagli organizzatori della manifestazione, che domenica hanno rifiutato l’etichetta di antisemiti, sostenendo che un numero considerevole di accampati è di religione ebraica. “Siamo frustrati dalle distrazioni dei media che si concentrano su individui incendiari che non ci rappresentano”, hanno scritto i leader in un comunicato. “I nostri membri sono stati identificati erroneamente da una folla politicamente motivata”.
“Rifiutiamo fermamente qualsiasi forma di odio o intolleranza e siamo vigili contro i non studenti che tentano di disturbare la solidarietà che si sta creando tra gli studenti”, prosegue la dichiarazione. “Compagni e colleghi palestinesi, musulmani, arabi, ebrei, neri e filo-palestinesi che rappresentano l’intera diversità del nostro Paese”.