Cinquecento anni fa, a bordo della sua Dauphine, Giovanni da Verrazzano esplorò la costa degli Stati Uniti per conto del re di Francia. La sua nave, l’unica di quattro che sopravvisse all’attraversamento dell’Oceano, risalì la costa dalla Carolina del nord fino alla Terranova canadese.
Cinque secoli più tardi, un folto numero di newyorkesi si è riunito a Battery Park, a New York, dove ieri mattina si è svolta una sentita cerimonia in onore del navigatore fiorentino, il primo europeo a esplorare la costa atlantica del Nord America.
Funzionari politici, associazioni e tanti italiani presenti ha raccontato di sentire ancora con l’esploratore un forte legame di discendenza.
La commemorazione organizzata da IALF, una delle principali organizzazioni italoamericane presenti nella Big Apple, viene aperta dall’ex presidente Angelo Vivolo, che sottolinea come il resoconto del viaggio dell’italiano sia stato fondamentale per aprire la strada a future esplorazioni e insediamenti negli Stati Uniti.

Scortata da numerosi agenti, e accolta con fragorosi applausi interviene al dibattito anche la governatrice dello Stato di New York Kathy Hochul che ha incentrato il suo discorso sulle proprie origini.
Nata da una famiglia irlandese, racconta di essersi sentita sempre vicina agli italiani che spesso come i suoi connazionali sono stati oggetto di discriminazioni. Ha dichiarato inoltre di essere orgogliosa di ricoprire il suo incarico proprio in uno stato con una delle più grandi concentrazioni di italo americani.
All’evento erano presenti anche il Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele e il Console Generale di Francia a New York, Cedrik Fouriscot, che hanno evidenziato come da un errore del navigatore che voleva cercare una nuova rotta per l’Oceano Pacifico sia poi “nata una nuova grande terra”.

A concludere la commemorazione è stata Susan Donoghue, Commissaria dei Parchi di New York, che nel suo intervento ha parlato della statua del navigatore e della sua collocazione in uno dei parchi storici più importanti della città. “Battery Park è condivisione, è un luogo che fa pensare al viaggio, il suo monumento non poteva trovare una sistemazione migliore”.

Giovanni da Verrazzano era originario di Firenze e visse tra il 1485 e il 1528. Fu proprio in questo giorno del 1524 che, arrivato dove poi sarebbe sorta New York, annotò sul suo diario: “Un sito gradevole, situato tra due piccole ma prominenti colline tra le quali scorre al mare un fiume molto grande”.
Si trattava dell’attuale baia di Hudson, un’insenatura profonda e ben protetta, un porto naturale che si allungava tra terre ricoperte di foreste e piante lussureggianti. Fu lo stesso Verrazzano a capire che si trovava in un “nuovo mondo” e non sulle coste asiatiche dove, erroneamente, credeva di essere arrivato 30 anni prima l’altro grande esploratore italiano Cristoforo Colombo.