Il Museo Nazionale dell’immigrazione di Ellis Island, situata fra New York e il New Jersey, ha annunciato nei giorni scorsi un progetto di ampliamento dei propri spazi e dello sviluppo di nuove esperienze interattive, dal costo di 100 milioni di dollari.
La ristrutturazione, fanno sapere fonti del museo, consentirà dopo oltre tre decenni dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 1990, di preservare in maniera migliore la storia degli immigrati che sono arrivati sull’isola fra il XIX e XX secolo. Tra il 1892 e il 1954, oltre 12 milioni di persone infatti transitarono per Ellis Island con la speranza di iniziare una nuova vita negli Stati Uniti.

L’investimento prevederà anche la riorganizzazione del centro genealogico già presente all’interno della struttura dove gli ospiti possono cercare i loro antenati. Saranno offerte visite autoguidate in 12 lingue e in LIS, oltre a tour descrittivi per non vedenti o ipovedenti. Sarà inoltre ampliato il database dei documenti in arrivo dai porti di ingresso del Paese, in modo da poter contenere in futuro almeno 154 milioni di carte.
“La ricerca dei nostri predecessori è un po’ il nucleo emotivo di una visita all’isola”, ha dichiarato a CNN Jesse Brackenbury, presidente e amministratore delegato della Statua della Libertà-Ellis Island Foundation, che gestisce il museo in collaborazione con il National Park Service.
“Si scende dal traghetto nello stesso identico posto in cui milioni di persone sono arrivate. Si entra nel deposito bagagli e si seguono le loro orme – ha aggiunto Brackenbury. – È un luogo in cui i muri vibrano di storia”.

L’edificio subirà anche alcune modifiche strutturali. I servizi igienici saranno rinnovati, verranno potenziate le reti Wi-Fi e sistemi HVAC. Saranno aggiunti segnaletiche più chiare e schermi giganti. Una nuova galleria vicino all’ingresso fornirà una panoramica sui temi trattati.

I lavori saranno realizzati in più fasi in modo che il museo possa rimanere sempre aperto durante il completamento dell’opera previsto per il 2026. La fondazione, grazie anche a molte donazioni, è già riuscita a raccogliere circa il 60% dei fondi necessari.
Ellis Island nasce il 1° gennaio 1892, quando gli Stati Uniti decisero di imporre una rigida politica di immigrazione per diminuire il numero delle persone che entravano nel Paese. Divenne in breve tempo la principale dogana federale della nazione, in alcuni periodi venivano registrati 5000 immigrati al giorno.
Da una stima di National Park Service è emerso che circa il 40% delle persone che oggi vivono in America siano discendenti da qualcuno che è arrivato sull’isola.
