Nella cornice suggestiva e con prospettiva storica millenaria del Tempio di Dendur all’interno del Metropolitan Museum, ringraziando l’American Academy in Berlin, l’ex presidente del Consiglio italiano Mario Draghi si è espresso su quanto sia importante tenere vivo e forte il legame transatlantico attribuendo all’Europa la responsabilità di aumentare le proprie spese militari in un momento in cui la guerra si muove ai margini dei suoi confini.
In occasione del 25esimo anniversario dalla sua fondazione, voluta dall’ex ambasciatore americano in Germania Richard Holbrooke e dall’ex Segretario di Stato Henry Kissinger con l’approvazione e l’aiuto dell’ex vice presidente Al Gore per rafforzare i rapporti transatlantici e in particolare quelli fra Stati Uniti e Germania, l’American Academy in Berlin ha organizzato un gala al Metropolitan Museum a New York. Insieme a Draghi, sono state premiate anche la filantropa e vicedirettrice del museo Marina Kellen French e l’artista Julie Mehretu.

Durante l’evento, Draghi era seduto di fianco all’ex vice presidente Al Gore, pioniere per i movimenti di riforma ambientale nel mondo. La sala gremita di personalità della cultura, per esempio Max Hollein, direttore del MET; della finanza, come Steve Ratner, artefice del salvataggio delle case automobilistiche statunitensi e noto banchiere di New York; della letteratura, con Andrew Wylie, il più importante agente letterario al mondo; e della politica, con interventi di personaggi del calibro di Hillary Clinton.
Draghi, onorato per il suo ruolo centrale nel difendere la valuta europea e la tenuta dell’Unione Europea stessa, ha pronunciato un discorso apprezzatissimo dal pubblico, trasparente negli obiettivi, appassionato nel ricordo dei valori di libertà, democrazia e tutela dei diritti civili che legano il Vecchio Continente e gli Stati Uniti. Ma l’ex presidente del Consiglio è stato ancora più chiaro quando ha enunciato gli obiettivi politici, economici e militari che si deve dare una Unione Europea destinata “a essere sempre più forte e unita”.
“L’Europa deve investire di più nella difesa”, ha detto Draghi. “Una politica di difesa unita non vuol dire un esercito europeo, ma significa aumentare le capacità per proteggersi in un momento cruciale della nostra storia, dei nostri stessi valori, che sono sotto attacco”.

gala honoree – Credit: Andrew Kelly
Draghi ha anche chiesto di rimuovere “le barriere che ancora esistono nel nostro mercato” e di unificare politiche al di fuori delle miopie nazionali “per confrontare la dimensione esterna con cui abbiamo a che fare. Le nostri nazioni da sole sono minuscole. Non possiamo permetterci di perdere la stabilità della catena di forniture delle materie prime e dei prodotti necessari a far crescere le nostre economie.”
L’ex presidente del Consiglio ha poi dato un importante messaggio politico paragonando “l’eccezionalismo americano” a quello che ha definito “un eccezionalismo europeo”: “Dobbiamo preservare e difendere la nostra autonomia, si tratta di una priorità vitale perché, come l’America, l’Unione Europea ha mostrato eccezionalismo nella forza della sua coesione che ha garantito un periodo di pace senza precedenti nel continente”.
Draghi, infine, ha indicato due linee guida, due “compassi” come li ha chiamati. Il primo: “che tutti gli europei debbono scommettere in modo unito sul loro futuro”. Il secondo, che si vive ormai in un mondo “in un contesto, dove l’ordine mondiale è diverso da quello che avevamo nel passato. Dobbiamo chiederci come sceglieremo i nostri amici? La risposta è semplice: lo faremo scegliendo sulla base di valori comuni e di una comune fede nella democrazia e nella libertà”.

Mehretu, visual artist, Academy Trustee and Alumna; Stefan von Holtzbrinck, vice chairman of
the American Academy in Berlin and CEO of Holtzbrinck Publishing Group; Marina Kellen
French, Philanthropist and Academy Trustee; Mario Draghi, former Italian Prime Minister and
European Central Bank President; and Sandra E. Peterson, chairman of the American Academy in Berlin – Credit: Andrew Kelly