A New York City esiste un luogo speciale dove i migranti che arrivano in città possono trovare abiti, scarpe, accessori ma soprattutto l’accoglienza riservata ai clienti di lusso senza dover pagare nulla.
Il piccolo “negozio della gentilezza”, quasi nascosto al terzo piano di una chiesa di mattoncini rossi all’angolo fra la 90th Street e la First Avenue, è gestito da Team TLC NYC, un’associazione senza scopo di lucro che opera dal 2019.
I volontari si recano spesso anche ai terminal degli autobus di Port Authority sulla 42nd Street per fornire ai migranti beni di prima necessità oltre a assistenza legale. Cercano così di contrastare la crescente ostilità da parte delle autorità.

Nel grazioso “shop” molti capi d’abbigliamento nuovi donati e poco usati di entrambi i generi, ma anche cappelli, bigiotteria e scarpe finemente decorate.
Le volontarie di TLC raccontano: “Volevamo offrire la possibilità a chi entra nei nostri locali di potersi sentire come in una boutique, assicurarci che i nostri “clienti” avessero la possibilità di scegliere i vestiti e provarli, senza doverli recuperare da scatoloni di cartone”.
Oggi il negozio è vuoto perché in questo luogo speciale si celebrano anche i matrimoni. Una coppia venezuelana è appena stata unita da un officiante e adesso si brinda a un nuovo futuro nella Big Apple.

Quella che era la ex sala di lettura della chiesa adesso è piena di articoli colorati e di buona fattura. L’ambiente è accogliente e unico nel suo genere in grado di restituire a coloro che non hanno più niente almeno un po’ di dignità.

Vengono forniti anche pasti cinque giorni a settimana. A mezzogiorno la Chiesa dei Santi Apostoli consegna panini, acqua mele.
Il progetto è stato fortemente voluto da Ilze Thielman che faceva già parte dell’associazione come volontaria, si occupava già all’interno dell’associazione dello smistamento degli abiti e della gestione dei pacchi.
Anche l’assistenza legale si è raddoppiata: due avvocati sono disponibili due volte a settimana, spiegano le volontarie. Coloro che hanno bisogno possono essere indirizzati alle diverse agenzie.
Seppure il flusso migratorio pare sia rallentato, “anche in questi giorni – dichiarano – abbiamo servito 93 persone e mediamente ne aiutiamo dalle 60 alle 80 al giorno”.
Dal 2022, da quando è iniziata la massiccia ondata di immigrazione a New York, secondo l’amministrazione Adams oltre 184.500 rifugiati hanno trovato ospitalità nei rifugi cittadini e circa 64.500 sono ancora sotto la tutela della metropoli. Molti di questi migranti sono stati inviati dai governatori repubblicani nelle città democratiche e in risposta l’amministrazione newyorkese ha realizzato oltre 200 rifugi di emergenza. Per fronteggiare l’enorme flusso sono stati trasformati hotel e erette tendopoli come al centro di Randall’s Island dove adesso si contano 3000 posti letto.
Scorcio del negozio/VNY MediaNew York secondo quanto previsto da ordinamento di quasi 40 anni fa deve fornire il “diritto all’alloggio” a chiunque ne faccia richiesta, anche se l’Amministrazione Adams ha introdotto alcune modifiche restringenti. Come quella che obbliga i nuclei familiari a lasciare gli alloggi cittadini dopo 60 giorni e i single adulti a 30 giorni.

