Parte l’inno nazionale e dalla sala si alza un unico coro: tutti si portano la mano sul cuore. Allo Spring Place di Tribeca, la National Italian American Foundation ha organizzato un aperitivo per accogliere gli azzurri a New York prima della partita di domenica contro l’Ecuador alla Red Bull Arena in New Jersey.
Fra tifosi e addetti stampa, dalla sala si è alzata a un’unica voce con l’inno di Mameli per festeggiare gli Azzurri appena atterrati dopo la vittoria contro il Venezuela a Miami. “Dopo due decenni di assenza dagli Stati Uniti, siete tornati e lo avete fatto in pompa magna con un 2-1”, ha preso parola Robert Allegrini, presidente NIAF.
“Siete uno degli orgogli più grandi, sia per gli italiani sia per i 20 mila italoamericani – ha continuato Allegrini rivolgendosi ai giocatori. – In giro per il mondo, rappresentate la madrepatria italiana, ricordando che anche l’azzurro fa parte dei colori della nostra bandiera”.



Allegrini ha poi passato il testimone a Giovanni Colavita, CEO di Colavita e membro del consiglio di amministrazione di NIAF. “È un onore avervi qui a Spring Palace dove noi tifosi ci troviamo per vedere le vostre partite. Siete i nostri ambasciatori all’estero: se voi vincete, vinciamo anche noi.”
Presente all’evento anche il Console Generale di New York Fabrizio di Michele che, rivolgendosi agli Azzurri, ha dichiarato: “Adesso non possiamo scendere a compromessi ragazzi. Dovete vincere la partita di domenica per rivederci qui fra due anni”.


Infine, la parola è passata a Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC): “Prima si è parlato di un nuovo Rinascimento, ma preferirei di più chiamarlo nuovo Umanesimo perché continuiamo a lavorare per massimizzare tanto il risultato economico quanto quello sul campo”.
E poi è corsa agli autografi, alle foto, ai saluti prima che tutti i giocatori lascino il palazzo in preparazione di domenica. Mentre stampa e addetti ai lavori si sbracciano per un commento dell’ultimo minuto, generazioni di tifosi si incrociano e si uniscono sotto un’unica bandiera e intonano l’inno di Mameli, poi cori di incoraggiamento.
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