La diversità collettiva di New York City è essenza del suo carattere. Luogo di popoli immigrati a cui ha concesso un lembo di terra dove ricostruire le mura di casa, in cui ogni cultura ha trovato modo di esprimersi. Seppure l’anima della città resti immutata, oggi i confini antichi appaiono sfocati – vedi Little Italy a sud di Manhattan che si è stretta per far posto a Chinatown – altri sono definitivamente spariti in un’inarrestabile mescolanza di patrie.

Da alcuni anni, una delle enclavi senza più traccia – se non tra le righe di antichi scritti dell’Ottocento – sta cercando di ripristinare le proprie radici, di risollevare i pilastri di Little Paris. Le cugine Léa e Marianne Perret, proprietarie di Coucou – scuola di lingua e centro culturale – si sono prese l’impegno di ristabilire la zona che fu dei francesi di New York. Le due donne hanno scoperto che l’area che i newyorchesi chiamano Soho alla fine del 1800 era un fiorente quartier français.

Abbiamo parlato con Claire Vaucher – componente dell’amministrazione della scuola – e Melissa Melendez – editor in chief de ‘La Gazette de Coucou’ – trimestrale bilingue pubblicato dall’istituto. – “Nel 2019 Lea e Marianne spostarono la sede da Brooklyn a Manhattan – ci dice Claire – scegliendo la zona per la presenza di alcuni esercizi francesi. Little Paris, però, è nata scoprendo la storia del vecchio quartier generale della polizia” -. Dall’altra parte della strada, visibile dalle finestre del centro, l’imponente edificio in stile “Beaux Arts” è un eloquente richiamo ai palazzi parigini. Gli architetti – che si formarono in Francia – disegnarono il progetto nello stile dell’Hôtel de Ville di Parigi.

Lea e Marianne hanno iniziato fissando i “paletti” su Centre Street, tra Broome e Grand, nel territorio di Nolita, a nord-ovest di Little Italy per intenderci (coincidenza, le stesse latitudini indicate sulla mappa dell’Europa). Nel 2019, le cugine hanno lanciato una petizione perché l’area venga riconosciuta ufficialmente dalla municipalità – tuttora in progress.
Se da Soho ci dirigiamo verso Little Italy percorrendo Lafayette Street, superata Broome tocchiamo Centre. Alzando gli occhi verso destra si scorge un fine stabile – quello al tempo sede della polizia di New York. Al contrario, abbassando lo sguardo ci imbattiamo in una serie di targhe blu con cornice verde – le stesse delle vie di Parigi – che recitano ‘Little Paris’ e ‘Welcome nella Piccola Parigi’.

Anche il legame storico con le strade citate sembra esserci. Il tratto un tempo si chiamava Bayard Mount, dal nome del franco-americano William Bayard, esponente di rilievo della Guerra di Indipendenza dagli inglesi. L’odierna Lafayette St., a pochi passi, prende il nome dal marchese Gilbert du Motier – un generale, parte della stessa Rivoluzione.

Ci è voluto poco perché dall’idea delle cugine nascesse una folta comunità di persone – dai gestori delle piccole boutique a quelli dei cafè, dei ristoranti e delle panetterie francesi – per cui oggi il legame con la Francia non è solo storico. A partire dall’angolo su Centre Street si incontra Clic, un negozio di interni e galleria d’arte, camminando verso sud dopo Coucou c’è il french café Mamàn. A fianco, una vineria – La Compagnie des Vins Surnaturels. Nel quartier, a pochi passi da Centre Street si trovano altre attività e Case di moda francesi – tra i brand più noti Maison Kitsuné, Ba&sh, Le Labo, Diptyque, e altri ancora. Il fulcro di Little Paris sono senza dubbio la scuola e il centro, realtà a stretto contatto con gli esercizi che sorgono intorno. – “Organizziamo eventi di promozione della cultura francese in collaborazione con tutto il quartiere. Manca solo l’ufficialità, ma Little Paris è già rinata”- dice Melissa.
Da Little Paris a Parigi la strada non è breve, ma a New York, il tragitto o tour che si voglia è consigliato!
