A breve circa 460 mila rifugiati ucraini, trasferitisi negli Stati Uniti in seguito all’attacco di Vladimir Putin a febbraio 2022, rischiano di rimanere senza casa. Il governo federale ha interrotto i finanziamenti previsti dal programma “Uniting for Ukraine”, voluto da Biden affinché gli sfollati trovassero supporti. America. A risentirne, sarà soprattutto New York che accoglie la comunità più numerosa.
Lydia Kokolskyj, vicepresidente dell’organizzazione no-profit “Razom for Ukraine”, che sostiene i rifugiati ucraini nella Grande Mela, ha confermato a Newsweek che migliaia di persone si sono ritrovate a vivere per strada dopo che i fondi previsti dal programma, circa 200 mila dollari, non sono stati rinnovati a luglio 2023.
Lanciato ad aprile 2022, “Uniting for Ukraine” dava la possibilità agli ucraini di arrivare e risiedere negli Stati Uniti senza alcun tipo di visto per due anni nel caso in cui avessero avuto uno sponsor a finanziare il trasferimento. Adesso se volessero restare, i rifugiati dovrebbero trovarsi un’occupazione. Altrimenti sono ridotti alla vita di strada senza alcuna protezione o al rientro immediato in Ucraina, mettendo a rischio la propria vita.
Il finanziamento era distribuito dall’Ufficio del sindaco di New York per gli affari degli immigrati alla New York Immigration Coalition (NYIC), che lo inoltrava a Razom for Ukraine. Una rappresentante dell’ufficio stampa di NYIC ha detto a Newsroom che i fondi sono stati interrotti senza ricevere spiegazioni e che per sopperire a questa mancanza l’amministrazione Adams ha avanzato 2 milioni di dollari per il 2023.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, pubblicati a febbraio 2024, quasi 6,5 milioni di ucraini hanno cercato rifugio nel mondo, mentre circa 3,7 milioni sono sfollati all’interno del Paese. Più del 40% della popolazione rimasta ha bisogno di aiuti umanitari e protezione. La maggior parte degli espatriati ha comunque il desiderio di ritornare in Ucraina, una volta che la guerra sarà finita.