Al civico 2 della Broadway c’è fermento. Per la prima volta in assoluto, il Consiglio di Amministrazione di Metropolitan Transportation Authority (MTA), la società che gestisce il trasporto pubblico dello Stato di New York, ha aperto le porte della sua sede centrale nel Financial District ai newyorkesi, e non solo, per esprimere il proprio parere sul programma approvato da poco, il “Congestion Pricing“. Si prevede un pedaggio di accesso e circolazione nel Central Business District, l’area di Manhattan dove si concentrano tutte le attività finanziarie che va dalla 60esima Strada a Battery Park.
Sono stati stabiliti quattro appuntamenti a porte aperte dove, dalle 18 in poi, al 20esimo piano del civico 2 sulla Broadway vicino a Battery Park, 150 persone, chi collegato su zoom e chi in presenza, possono raccontare in due minuti tassativi la propria esperienza. A scandire il tempo ci pensano il timer dai numeri in rosso e in verde che scatta sullo schermo alle spalle del CdA e i tecnici che spengono e accendono il microfono inclementi.
Per poter intervenire l’iscrizione è obbligatoria. E poi si passa attraverso il metal detector, dentro all’ascensore stretti come le sardine, per ritrovarsi in una sala conferenze agghindata per l’occasione, fra sticker da distribuire, loghi MTA ben visibili in nero e in blu e newsletter a cui iscriversi. Quindici membri del CdA sono seduti di fronte al pubblico, fra le 70 e le 100 persone, e ascoltano in silenzio gli interventi. Per arrivare dritti al punto e rimanere dentro ai due minuti, la maggior parte dei presenti ha scritto un discorso breve, ma conciso. E si inizia, uno dietro l’altro.

L’opinione pubblica si è infiammata dopo che, nei giorni scorsi, MTA ha annunciato che ha già posizionato il 95% delle telecamere per il rilevamento della targa per il pedaggio, andando a coprire 104 su 110 punti previsti. Entro il 15 giugno entrerà in vigore la nuova misura: tutti i veicoli che circoleranno nella CBD dovranno pagare un supplemento di 15 dollari. Nello specifico, per i camion e i pullman turistici la quota varia dai 24 ai 36 dollari in base alle dimensioni. Invece, i taxi sono esentati dalla tassa, ma per ogni corsa verrà applicato un piccolo sovrapprezzo, da 1,25 a 2,50 dollari per tutti gli Uber e i Lyft, che spetterà al passeggero.
Considerando che più di 100mila veicoli entrano ogni giorno nella CBD, MTA potrebbe investire più di 1,5 milioni di dollari per migliorare le infrastrutture e offrire finanziamenti a chi non si può pagare il pedaggio ma è costretto a utilizzare la propria auto. L’obiettivo principale rimane decongestionare il traffico che da Nord a Sud paralizza l’isola, riuscendo anche a ridurre le emissioni e facilitando il lavoro ad ambulanze e pompieri che spesso registrano ritardi. Ma non tutti hanno accolto con favore la notizia.
“Ci volete ridotti alla fame – grida Dylan Kennedy, un pompiere newyorkese. – Si sono alzati i prezzi della vita e quindi ci siamo trasferiti nel Queens, nel Bronx, in New Jersey, in Connecticut. Ma non è abbastanza. Comunque dobbiamo prendere la macchina perché i vostri trasporti non arrivano ovunque e adesso volete alzare i pedaggi. Come pensare che arriveremo a fine mese?”. E dietro un’altra cittadina: “Andate a colpire i newyorkesi più fragili, quelli che si spaccano le ossa, quelli che hanno sudato per costruire questa città. Voi avete bisogno di tutti i lavoratori essenziali come me, ma non vi rendete conto che così li state perdendo”. “È l’ennesima ciliegina sulla torta a favore dei ricchi”, continua Kennedy. A queste accuse si aggiungono anche la mancanza di controlli sui trasporti pubblici, dove spesso i passeggeri non pagano i biglietti, e i continui episodi di violenza che si registrano ai binari della metro.

Ci sono tutti: commercianti, proprietari di attività, portavoci di associazioni contro l’inquinamento e per la difesa dei diritti dei pedoni – con annessa maglietta di rappresentanza –, delegati dell’amministrazione Adams, medici, insegnanti, studenti e anziani. Anche gli esaltati: “Siete dei ladri! Volete liberarvi delle persone più svantaggiate. Fatevi un esame di coscienza”. Sono stati poi allontanati di peso dagli agenti.
Dall’altra parte, chi approva il pedaggio in entrata alla CBD non si limita a difenderlo, ma avanza delle proposte. “Innanzitutto, chiediamo maggiore trasparenza – comincia uno dei cittadini presenti. – Vogliamo essere resi partecipi di come verranno utilizzati i soldi. Per venire incontro ai residenti, si potrebbe implementare lo stesso piano in vigore a Londra: ridurre del 90% la quota di chi vive dalla 60esima in giù”.
Si cerca di convincere gli oppositori raccontando storie personali e strappalacrime. “Mio marito mi è morto davanti agli occhi perché l’ambulanza non è arrivata in tempo bloccata dal traffico”, dice una delle rappresentanti di “Families for Safe Streets”. “Ho vissuto un anno e mezzo di inferno dopo che sono stata investita da un’auto sulle strisce pedonali e con il verde”, confessa Kate Briochell. “Il pedaggio dovrebbe essere addirittura aumentato affinché le persone smettano di utilizzare l’automobile e comincino a prendere i mezzi pubblici”, concordano.
I loghi di MTA sui vestiti dei presenti – Foto di VNY Media
Tuttavia, la decisione è già stata presa e, qualsiasi cosa sia stata o venga detta durante le assemblee cittadine, MTA non cambierà la sua posizione. “Questa è una legge statale – conclude il CEO Janno Lieber ai microfoni del NYPost. – Non si tratta di decidere se imporre o meno il pedaggio, ma di stabilire se la struttura proposta ha senso e di quanto modificarla. Stiamo solo cercando implementarla in modo efficiente”.
“Ci sono immagini in bianco e nero della New York degli anni Trenta che ritraggono la città congestionata dal traffico già da allora – spiega Paige Graves, Congliera Generale at interim di MTA. – Da decenni, i movimenti cittadini stanno facendo pressione per decongestionare Manhattan dal traffico”. Nel 2019, lo Stato ha emanato il Traffic Mobility Act, una legge che permettesse alla Triborough Bridge and Tunnel Authority (un’associazione affiliata a MTA) di organizzare e istituire un programma risolutivo, che si traduce con l’applicazione del pedaggio. Si legge sul documento pubblicato dall’agenzia del trasporto pubblico a novembre 2023: “Queste raccomandazioni si basano sul Traffic Mobility Act, Final Environmental Assessment (EA) e Finding of No Significant Impact (FONSI)”.