L’arcidiocesi cattolica romana di New York City ha pubblicamente condannato il sevizio funebre, tenutosi alcuni giorni fa nella cattedrale di Saint Patrick, per commemorare l’attivista transgender Cecilia Gentili dopo che alcuni fedeli avevano sollevato delle proteste.
Al funerale, sarebbero state presenti oltre 1400 persone, alcune delle quali, secondo quanto riportato, si sarebbero comportate in maniera scandalosa durante la funzione e non avrebbero avuto un abbigliamento adeguato.
In un comunicato diffuso successivamente, l’arcidiocesi si è affrettata a dichiarare che: “Non avevamo idea che la nostra accoglienza e la nostra preghiera sarebbero state degradate in un modo così sacrilego e ingannevole”.
Il parroco della cattedrale, Enrique Salvo, aveva riferito di non conoscere il background e le convinzioni di Gentili quando la famiglia e gli amici della donna hanno prenotato le esequie.
Salvo ha inoltre assicurato che, “subito dopo, è stata celebrata una messa riparativa officiata dal cardinale Timothy Dolan”, arcivescovo di New York, per il diritto canonico un rito rivolto a rimediare un atto gravemente lesivo commesso in un luogo sacro per la fede.
L’organizzatrice del funerale, Ceyenne Doroshow, ha dichiarato al New York Times che, effettivamente, la famiglia di Gentili aveva tenuto il passato della congiunta “nascosto” alla chiesa, ma desiderava che il funerale venisse svolto a Saint Patrick perché “è un’icona, proprio come lo era lei”.
Tuttavia, i religiosi hanno voluto specificare che le accuse non erano rivolte alla memoria di Gentili ma esclusivamente alle azioni commesse durante il funerale. Alcuni fra i presenti avrebbero anche “applaudito e osannato il feretro come Santa Cecilia, la madre de todas las putas“.
Il gruppo conservatore CatholicVote ha definito la commemorazione “incredibile e malata” e l’ha ritenuta “una presa in giro della fede cristiana”. Il reverendo Nicholas Gregoris ha invece appellato il servizio funebre di Gentili “rivoltante” e una “profanazione” della chiesa cattolica più famosa degli Stati Uniti, mentre i cattolici liberali hanno elogiato la scelta di ospitare il funerale di una donna transgender in quel luogo di culto.
“Abbiamo portato vita e gioia nella Cattedrale sfidando radicalmente l’ipocrisia della Chiesa e l’odio anti-trans”, ha risposto alle accuse con una dichiarazione la famiglia di Gentili. “Il servizio funebre di Cecilia Gentili, che ha riempito i banchi in modi che la chiesa può fare solo durante i riti di Pasqua e i funerali dei poliziotti della Grande Mela, è stato un riflesso dell’amore che aveva per la sua comunità e una testimonianza dell’impatto della sua instancabile difesa. L’unico inganno presente nella Cattedrale di Saint Patrick è che pretende di essere un luogo accogliente per tutti”.
Cecilia Gentili era deceduta il 6 febbraio 2024, per cause ancora sconosciute, nella sua casa di Brooklyn. Oltre a essere stata un’attivista, un’attrice e una scrittrice, aveva ricoperto il ruolo di direttrice delle politiche presso GMHC, un’associazione in sostegno delle persone affette da Hiv/Aids e aveva fondato la COIN Clinic, Cecilia’s Occupational Inclusion Network, che mette a disposizione un programma sanitario gratuito per le prostitute.
La Cattedrale di Saint Patrick, considerata un punto di riferimento architettonico e turistico di Manhattan, è stata scelta per celebrare le esequie di celebri newyorkesi, tra cui il senatore Robert F. Kennedy, Babe Ruth e i soccorritori morti nell’attacco terroristico dell’11 settembre 2001.