Al Madison Square Garden è stata una grande festa italiana grazie a Guido Vianello. Il pugile romano, 29 anni, 1,98 di altezza per 110 chili, ha steso per quattro volte il suo avversario e padrone di casa Moses Johnson, che aveva vinto 11 dei 14 incontri fin qui disputati, trionfando per ko al primo round.
Dopo la classica fase iniziale di studio, Vianello ha cominciato a centrare una serie di ripetute destro-sinistro che hanno letteralmente stordito l’americano e annichilito il pubblico. Adesso, per il pugile della scuderia di Bob Arum, 12 vittorie un pari e una sconfitta, potrebbe aprirsi una nuova fase della carriera e puntare al professionismo nella categoria dei massimi, forse con un match da disputare in Italia.
Alla fine del match, Vianello si è concesso un giro d’onore sul ring, indossando la maglia degli Yankees di baseball, il cognome sulle spalle e il classico numero uno. È stato di parola: aveva promesso di chiudere il match in fretta e così è accaduto. “Mi sentivo bene – ha commentato – ogni secondo era importante. Questo doveva essere il match della svolta”.
Il romano, protagonista nella Top Rank Ranking di Bob Arum, uno dei più grandi promoter americani, voleva dimostrare di essere maturo per il grande salto. La vittoria nel tempio della boxe non poteva arrivare in un momento migliore.
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