Il Museum of Modern Art (MoMA) di New York ha dovuto chiudere i battenti sabato pomeriggio dopo che centinaia di manifestanti pro-Palestina hanno occupato l’atrio del secondo piano per protestare contro gli interessi finanziari che cinque amministratori del Museo hanno in Israele.
La manifestazione, iniziata intorno alle 15:30, ha coinvolto tra i 500 e gli 800 partecipanti, che hanno srotolato uno striscione con la scritta “Gli amministratori del MoMA finanziano il genocidio, l’apartheid e il colonialismo”.
Dal terzo e dal quinto piano sono stati quindi esposti altri striscioni che chiedevano un cessate il fuoco immediato, una Palestina libera e la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi detenuti nello Stato ebraico.
Gli organizzatori hanno distribuito oltre un migliaio di opuscoli in cui nominano espressamente cinque amministratori del museo – Leon Black, Larry Fink, Paula Crown, Marie-Josée Kravis e Ronald S. Lauder – e i loro presunti investimenti finanziari e aziendali nell’apparato militare israeliano.
Nel giro di 15 minuti, il personale di sicurezza del MoMA ha chiuso le gallerie e intimato ai visitatori di uscire – fino a quando, intorno alle 17.15, gli organizzatori hanno deciso di continuare la protesta all’esterno, marciando verso Midtown Manhattan.
Parallelamente alla protesta, nelle scorse ore è stata pubblicata una lettera aperta che denuncia “il vergognoso silenzio delle istituzioni culturali newyorkesi mentre Israele commette un genocidio a Gaza”, firmata da oltre 100 operatori culturali di New York, tra cui il Metropolitan Museum of Art, il Brooklyn Museum e lo Studio Museum.
Hundreds of pro-Palestinian supporters occupied MoMA in midtown Manhattan today calling for a free Palestine and an end to Western cultural complicity in Zionism. Photos: Dan Efram pic.twitter.com/Ui4MwbE5Hk
— @TheIndypendent (@TheIndypendent) February 11, 2024