I newyorkesi per coprire le lunghe distanze fra i quartieri devono camminare molto, ma il record di miglior urban walker è riuscito a aggiudicarselo Maya Gonzales Berry, una donna che ha percorso tutte le strade di Manhattan: per circa 1020 chilometri.
L’escursionista urbana ha completato la sua missione durata anni grazie a metodo e studio, senza mai lasciarsi scoraggiare dalle avverse condizioni meteo. Ogni mattina nel suo appartamento a Financial District, prima di mettersi in cammino, era solita consultare una mappa acquistata a una bancarella e attrezzata con un orologio fitness, una bottiglia d’acqua, uno spuntino, un mini kit da pronto soccorso e un iPad munito di un sistema di tracciamento “Live Trekker” pronta a iniziare la sua giornata.
Gonzales Berry ha raccontato che la sua media giornaliera era fra i 15 e i 30 chilometri, ma spesso durante le camminate – iniziate nell’ottobre del 2018 e terminate all’inizio di gennaio – riusciva a superarla.
Una volta rientrata a casa tracciava le strade percorse sulla mappa con un pennarello nero. Talvolta ha raccontato che poteva capitarle di saltare isolati: “allora dicevo ok devo tornare indietro, e facevo il giro”. È riuscita ugualmente a allenarsi durante la pandemia; aveva sospeso il progetto, ma mentre si recava a fare commissioni è riuscita a percorrere quasi 5000 chilometri all’anno.
Gonzales Berry ha anche confidato di ispirarsi a Caleb Michael Smith, un amico ormai scomparso che lavorava alla Columbia University, e che aveva trasformato la sua passione di camminare per le strade della Big Apple in un’impresa durata due anni, conclusi nel 2004 e riportata nel documentario New York City Walk.
“Ho amato ogni singolo passo. Mi sono ricordata che c’è così tanto da vedere quando inizi a guardare in alto” ha dichiarato Gonzales Berry, che prima di trasferirsi a New York con il marito aveva vissuto in Spagna e in Australia, dove in solitaria aveva attraversato le terre remote dell’Outback.
Per celebrare la sua impresa la donna ha in programma di visitare l’Empire State Building o il One World Observatory: “Voglio tenermi proprio all’ultimo la vista di Manhattan da una prospettiva a volo d’uccello, dopo averla percorsa tutta a terra”.
Ha inoltre aggiunto di aver intenzione di percorrere i ponti di Manhattan, e tracciare un percorso che colleghi ciascuno dei parchi della città. “Questo sarebbe il mio prossimo grande progetto, se restiamo a New York”.