Centinaia di manifestanti sono scesi nuovamente in piazza sabato a New York al grido di “Cessate il fuoco subito” e “Dal fiume al mare la Palestina sarà libera”, costringendo la polizia di New York a bloccare parzialmente il ponte di Brooklyn e filtrando l’accesso all’aeroporto JFK.
Circa 800 persone hanno marciato lungo Broadway da Union Square, prima che la polizia intimasse loro di attraversare il ponte per non venire arrestati. Nel frattempo, un altro gruppo di manifestanti diretti verso l’aeroporto John F. Kennedy nel Queens è stato in gran parte fermato dalla polizia di New York, provocando tuttavia pesanti rallentamenti del traffico lungo il percorso.
Dallo scorso 7 ottobre, quando i commando armati di Hamas hanno fatto razzia nel territorio israeliano uccidendo circa 1.200 tra civili e militari, sono praticamente quotidiane le proteste a New York – intensificatesi man mano che la risposta israeliana mieteva sempre più vittime nella Striscia di Gaza.
“Cercare di chiudere un aeroporto? Sarete voi a essere chiusi! Rispettiamo le proteste pacifiche, ma non tolleriamo l’illegalità”, aveva avvertito il vice commissario della polizia di New York Kaz Daughtry in un post su X di venerdì. “La polizia di New York è pronta a garantire che i nostri aeroporti siano operativi e che i duri lavoratori newyorkesi che vanno in vacanza non subiscano disagi”.