Si tratta di un fan particolarmente attivo, di uno stalker o di un maniaco? Un uomo ha tentato per 30 volte negli ultimi due mesi di entrare nell’abitazione di Taylor Swift a Tribeca a New York.
Gli ultimi episodi, due in soli tre giorni, sono stati subito intercettati. L’uomo originario di Seattle nel suo primo tentativo era stato colto in flagrante mentre armeggiava di fronte alla porta d’ingresso dell’appartamento della star ed era stato arrestato.
A dare l’allarme oltre ai vicini anche la security dell’artista, che aveva chiamato la polizia e aveva rintracciato il fuggitivo a circa un isolato di distanza dalla residenza della Swift.
“Gli agenti sono stati chiamati da diverse persone, che hanno indicato un soggetto emotivamente disturbato che si comportava in modo irregolare. Dopo un’attenta valutazione l’uomo è stato tratto in custodia senza ulteriori incidenti; non sono stati segnalati feriti”, aveva dichiarato in un rapporto il NYPD.
I capi d’accusa imputati all’uomo erano stati quello di molestie e stalking, tuttavia le forze dell’ordine avevano successivamente riferito di un nuovo fermo: “non siamo sicuri di quello che potrà capitare adesso e se potranno essere mosse nuove accuse. In ogni caso, il fatto che si sia ripresentato subito sulla scena, dopo due giorni e dopo tutto quello che è successo, è a dir poco preoccupante e la speranza è che questa volta siano più severi con lui”.
Nonostante non sia stata rivelata l’identità dell’intruso, la polizia ha fatto trapelare che già nel 2017 l’uomo aveva subito un arresto per aver violato l’obbligo di presentazione in un tribunale.
La Swift, che non era in città ma a Buffalo in trasferta con il compagno Travis Kelce – un giocatore di football americano che milita nel ruolo di tight end per i Kansas City Chiefs della National Football League – già in passato era stata vittima di stalker.
Gli episodi hanno suscitato molto clamore e diverse proteste verso il sistema giudiziario che non ha ammesso cauzioni al rilascio del detenuto e non ha neppure provveduto a farlo ricoverare in una struttura per malati mentali, facendolo tornare pochi giorni dopo in libertà.
Il New York Post in merito alla vicenda che richiama l’uccisione di John Lennon – avvenuta l’8 dicembre 1980 all’ingresso della sua casa di New York colpito da quattro proiettili sparatigli alle spalle da Mark David Chapman, un fan squilibrato – è stato spinto a lanciare un appello:
“Proteggete Taylor Swift”.

Non sarebbe infatti la prima volta che l’ossessione di un fan verso il proprio idolo si trasforma in tragedia. Insistenti e minacciosi, sono molti quelli arrestati nel corso degli anni mentre cercavano di tendere agguati a personaggi come Madonna, Beyoncé, Britney Spears e Jennifer Lopez che aveva anche interpretato un biopic sulla vita di Selena Quintanilla Peréz, facendole ottenere una candidatura ai Golden Globe Awards.
Selena la Regina della musica di Tejano destinata a diventare una star del pop grazie all’uscita del suo primo album in lingua inglese “Dreaming of you” venne uccisa il 31 marzo 1995 a soli 23 anni da Yolanda Saldivar, presidente del suo fan club, che le sparò in un motel Days Inn a Corpus Christi, in Texas.