Entrerete in un teatro, ma vi ritroverete a cielo aperto, al largo, in alta marea, tra le insenature della costa tirrenica, in Calabria. Sarete emotivamente spinti ad avvicinarvi e allontanarvi dalla scenografia, seguendo il moto delle onde. Assorto dalle coreografie dei ballerini, ogni spettatore sarà costretto a fare i conti con il proprio “senso di caduta”, con la precarietà dei sentimenti e dei rapporti. Per poi, infine, risalire.
Caterina Rago porta così in scena a New York la leggenda di Cilla. “È un tributo alla mia San Lucido. Chiunque sia cresciuto in questa cittadina di mare si è sentito raccontare almeno una volta questa storia”, ci dice la coreografa e prima ballerina calabrese.

La leggenda narra di una ragazza, la giovane Cilla, bellissima e dall’animo puro. Figlia di un pescatore, si innamora perdutamente di un marinaio coetaneo, Tuturo. È subito tragedia: uscito una sera in mare, il ragazzo non fa più rientro. Cilla, che aspetta il suo ritorno seduta su una roccia, si butta in mare per cercare di salvarlo e muore.
“Questa estate camminavo sul lungomare, quando ho visto la statua che Salvatore Plastina aveva dedicato a Cilla. Sembra sia sospesa nell’acqua, con un braccio proteso verso le onde. Ho provato un senso di caduta e su questo ho impostato tutta la coreografia” spiega Rago.
Lo spettacolo “Alta Marea” prodotto dalla CRDANCE Company, di cui Rago è sia fondatrice che direttrice artistica, andrà in scena il 27 gennaio alle 20 e il 28 alle 18. Il teatro è il KNJ Theatre, il direttore esecutivo, Cheryl Kaplan. “Stiamo preparando questo spettacolo da un anno e mezzo. Dopo New York, vorremmo portarlo in Italia, in estate”, spiega ancora Rago, che oltre ad aver curato le coreografie, salirà sul palco anche per danzare.

“Il corpo di ballo è composto da sette ballerini. Tutti, in momenti diversi, interpreteremo i personaggi di Cilla e Tuturo, per raccontarne i diversi stati d’animo”. Nella costruzione dello spettacolo, il pubblico troverà degli inserti non presenti nella leggenda. “Ovviamente, ho interpretato la storia. Per esempio, ci sarà una parte in cui Cilla, seduta sulla roccia ad aspettare il suo amato, inizia a invecchiare. Quindi si sdoppierà: da una parte la giovane piena di speranza, dall’altra la Cilla anziana, che sulla pelle porta l’esperienza del vissuto e il dolore. Lo stesso per Tuturo”.
Sullo stage ci sarà molto movimento, si sentirà l’energia del fisico. D’altra parte, la dinamicità è l’elemento che sempre ha accompagnato il percorso artistico di Caterina Rago. Diplomata all’Accademia Nazionale di Danza di Roma, ha avuto come mentore Elsa Piperno. È stata proprio quest’ultima ad introdurla alla tecnica di Martha Graham, il “Picasso” della danza moderna, come la definisce Rago. “Sono arrivata a New York con il sogno di iscrivermi alla Martha Graham e così è successo”, ricorda la coreografa che dal 2007 anima la CRDANCE curandone anche il programma educativo, Tecniche Di Danza Moderna (TDM).
L’artista – che è stata nominata coreografa emergente per la MET Dance Company (Houston) – insegna al Peridance Capezio Dance Center, alla Joffrey Ballet School e alla Martha Graham School. “Nella compagnia stavo benissimo, era un sogno, ma anno dopo anno, mi sono accorta di aver messo insieme molto materiale coreografico per conto mio. E così a un certo punto è arrivato il momento di fare il salto”. Un salto che ha portato quest’anno Cilla oltreoceano, per far conoscere anche agli americani la magia delle nostre leggende.