Bluestockings, una libreria su Suffolk Street, nel Lower East Side, gestita da un collettivo di volontari, è al centro di un contenzioso da quando ha cominciato a distribuire gratuitamente i kit salvavita di Narcan contro l’overdose da oppioidi, un anno fa circa. A ottobre 2023, il proprietario dello spazio ha inviato un avviso di sfratto nel giro di 15 giorni. Pare sia stato spinto dai residenti della zona che da mesi si lamentano dell’aumento di persone “homeless” che si aggirano per la strada.
Non si tratta di una libreria qualunque. Aperto per la prima volta nel 1999 su Allen Street e poi trasferitosi su Suffolk Street ad aprile 2021 a causa della pandemia, Bluestockings è un centro attivista, un luogo per scaldarsi quando fa troppo freddo e per rinfrescarsi quando fa troppo caldo, un spazio comunitario che raccoglie libri scritti da donne, da persone queer e BIPOC, ma anche tarocchi, sticker e altri oggetti disponibili gratuitamente: calze, calzini, assorbenti e dentifricio per la cura personale, penne. A questi sono stati aggiunti anche i kit anti-overdose con Narcan, già disposti dall’amministrazione di New York in diversi bar di Manhattan, e lezioni su come utilizzarli. In media, ne danno via una quarantina al giorno.
Ma questi stessi servizi salvavita sono anche il motivo per cui da qualche mese attorno alla libreria si concentrano persone “poco affidabili”: c’è chi rimane seduto ai tavoli tutto il giorno e tutte le notti, approfittando della disponibilità di Bluestockings, e c’è chi si fa di droga all’aria aperta.
È cominciato tutto lo scorso inverno, quando all’email di Bluestockings sono arrivate le prime lamentele dai vicini in merito agli atteggiamenti di certi soggetti che frequentavano la libreria. A maggio 2023, 150 residenti avevano firmato una petizione per chiedere al Consiglio comunale di valutare l’attività. E poi sono passati alle minacce fisiche: una mattina della scorsa estate la porta dell’ingresso è stata trovata incollata.
Quando a ottobre è arrivato l’avviso di sfratto, fra i motivi c’erano la violazione di “uso non autorizzato dei locali come struttura medica” e i disturbi che creano al vicinato. Ma sul contratto di locazione lo spazio può essere utilizzato per aggregare ed è quello che sta continuando a fare, con un avvocato pro-bono che è riuscito a ottenere più volte la proroga del termine dello sfratto.