È tornata nella Big Apple l’esperienza più colorata dell’anno: fino al 31 marzo da Watermark al Pier 15 sarà possibile immergersi in uno spazio completamente rivestito di colori pastello che assumono tutte le gradazioni del rosa. “Il mondo grazie al film Barbie è diventato rosa e molti altri avvenimenti hanno iniziato a assumere questo colore, – ha dichiarato James Belakh, direttore creativo di Merchants Hospitality, che gestisce il Pink Pier – siamo stati i pionieri degli eventi rosa a New York”.
Il ristorante pop-up vicino al South Street Seaport – i biglietti d’ingresso partano da $17, ma possono raggiungere gli 80 dollari per un tavolo per due persone – promette serate all’insegna del romanticismo “per cuori colpiti dalla freccia di Cupido ma anche per solitari alla ricerca di magiche atmosfere”, recita il sito.
L’evento Pink Pier, giunto al suo secondo anno, viene ospitato all’aperto ma in igloo riscaldati, e offre un pasto di tre portate rigorosamente rosa: un antipasto di salumi, un piatto principale e un dessert, a base di salmone, radicchio, salse al vino, gamberetti, salse di frutti rossi…
In questa nuova edizione – definita da Belakh “di livello superiore” – sarà possibile accedere anche soltanto alla pista da ballo, a una lounge rosa, con mirror ball e una cabina fotografica “Sweethearts”. Uno degli obiettivi principali, ha confidato il direttore creativo è naturalmente “permettere agli utenti che utilizzano i social una volta entrati di postare contenuti”.
Rick Camac, direttore delle relazioni industriali presso l’Institute of Culinary Education, osserva che luoghi come il Pink Pier si affidano all’attenzione dei social media proprio perché è ormai divenuta la via maestra per entusiasmare e coinvolgere i clienti.
“I giorni in cui si camminava su e giù per le strade alla ricerca di un posto interessante dove andare sono finiti da anni, – ha aggiunto – oggi penso che molti di noi prendano spunto quasi esclusivamente dalla rete, soprattutto se si appartiene a una certa fascia d’età”.
“Luoghi simili continueranno a spuntare in città, – ha aggiunto – e quando lo fanno, hanno bisogno di apparire su piattaforme come Instagram per distinguersi dai loro concorrenti”.