New York crea una task force per esaminare la possibilità di distribuire risarcimenti ai discenti degli schiavi. La governatrice Kathy Hochul ha firmato una legge che concede alla commissione il potere di studiare la schiavitù e valutarne gli effetti sulla discriminazione di cui sono stati oggetto gli afroamericani.
Con la decisione di Hochul, lo stato di New York si affianca dunque alla California nel tentativo di risarcire per la schiavitù, aprendo di fatto un dibattito politico con importanti implicazioni per il bilancio statale.
È ancora troppo presto per dire quale tipo di risarcimenti la commissione di New York raccomanderà o se effettuerà raccomandazioni di questo tipo. “Lo so – ha detto la governatrice – che la parola risarcimenti solleva molte idee conflittuali. Molti alzano trincee quando la sentono senza pensare cosa significhi o perché abbiamo bisogno di parlarne”.
La commissione sarà composta da nove membri che rilasceranno al termine dei lavori delle raccomandazioni non vincolanti per correggere secoli di discriminazione.
New York, nella propria storia, ricorda ancora l’insurrezione degli schiavi del 1712, una rivolta scoppiata in città ad opera di 23 schiavi africani in cui gli insorti uccisero nove persone bianche ferendone altre sei prima di essere fermati.
Dopo la sommossa, le forze dell’ordine coloniali arrestarono e imprigionarono settanta persone di colore. Di queste, sei si suicidarono in carcere e ventisette furono processate. Alla fine del procedimento, ventuno di loro furono condannati a morte, di cui venti arsi vivi e l’ultimo ucciso utilizzando il “supplizio della ruota”, pena che al tempo non era più utilizzata per le persone bianche.
Dopo la rivolta furono inoltre promulgate leggi che rendevano ancora più restrittive le condizioni di vita degli schiavi neri e nativi presenti in città e nell’intero territorio della colonia, impedendogli di portare con sé armi da fuoco e giocare d’azzardo.