L’11enne trovato morto lunedì sera con un laccio da scarpe intorno al collo in un centro di accoglienza per immigrati dell’Upper West Side sarebbe morto per suicidio.
Il bambino, originario del Venezuela, avrebbe deciso di togliersi la vita dopo aver litigato con i genitori – secondo quanto riportato dalla polizia di New York. La vittima era stata trovata sdraiata sul pavimento di una camera da letto dello Stratford Arms Hotel, uno shelter sulla 70esima strada, con un laccio legato al collo e al montante del letto. Dopo il ricovero in ospedale Mount Sinai, il giovane è stato dichiarato morto intorno alle 18.00.
Al Daily News alcuni residenti dell’hotel, sede di uno shelter per famiglie di richiedenti asilo, hanno raccontato di aver sentito le urla della madre dopo aver trovato il figlio privo di sensi nella stanza.
Secondo la polizia, la scelta di togliersi la vita sarebbe scaturita in seguito a un litigio riguardante un cellulare: il bambino infatti non aveva un proprio smartphone e voleva usare quello dei genitori. Dopo il rifiuto di questi ultimi, la vittima scoraggiata si sarebbe ritirata in camera da letto, dove è stato poi trovato esanime.
Secondo la consigliera Gale Brewer, che rappresenta l’Upper West Side, il ragazzo era l’unico figlio della famiglia.
Negli ultimi diciotto mesi, più di 100.000 migranti sono arrivati a New York e 67.000 di loro sono ancora sotto la sua supervisione.