Un’inchiesta del New York Times accusa il Bellevue Hospital – iconico ospedale pubblico della Grande Mela – di eseguire troppi interventi di chirurgia bariatrica, ovvero per la riduzione del peso in eccesso, perché lucrativi e forieri di rimborsi a spese dei contribuenti. Secondo l’indagine del New York Times quest’anno sarebbero già stati eseguiti 3000 interventi per la perdita di peso, alcuni dei quali su detenuti della colonia penale di Rikers Island non adeguatamente informati, e su pazienti con indici di massa corporea non abbastanza elevata per la procedura.
L’ospedale pubblico riceve circa $11.000 per ogni intervento, principalmente finanziato dai contribuenti poiché la maggior parte dei degenti è in possesso di Medicaid – la polizza assicurativa pubblica che garantisce copertura sanitaria sotto una determinata soglia di reddito – o non è assicurata affatto.
Secondo il Times, molti pazienti hanno riferito di aver accettato l’intervento dietro pressioni e senza essere pienamente consapevoli dei rischi a cui andavano incontro, con un solo incontro con i medici oltre alla compilazione di un questionario per l’anamnesi, e in alcuni casi la possibilità di confrontarsi con un medico per valutare problemi psicologici legati all’obesità sarebbe stata ridotta a 10 minuti.
La chirurgia bariatrica, se eseguita su pazienti idonei oltre a intervenire sulla perdita di peso può scongiurare malattie cardiache, diabete e ictus e prevenire gravi comorbidità a lungo termine, anche fatali, correlate all’obesità; tuttavia l’operazione, che consiste in un drastico restringimento dello stomaco, richiede un cambio altrettanto drastico delle abitudini alimentari per tutta la vita, basata su piccoli pasti molto proteici, pena problemi di difficoltà digestive, iperacidità e vomito.
A denunciare problemi di malnutrizione legati al post intervento ci sono due fra gli 11 detenuti di Rikers operati, che sarebbero stati dimessi troppo presto dalla struttura ospedaliera, e si sarebbero trovati in carcere a gestire una alimentazione quasi incompatibile con il cibo fornito.
Christopher Miller, – portavoce del nosocomio – ha dichiarato al Times che i pazienti di Rikers sono stati “sottoposti a screening e valutati come tutti gli altri” e tenuti in ospedale fino a quando non hanno potuto mangiare il cibo che sarebbe stato servito in carcere. “C’è un’incredibile necessità e domanda di questo intervento chirurgico”, – ha aggiunto – citando un rapporto del 2023 dell’American College of Surgeons che conferiva riconoscimenti a Belleveue per il suo programma di chirurgia bariatrica. Secondo Miller, il Times ha scelto di mettere in evidenza solo pochi casi problematici, mentre fra gli utenti a basso reddito del Bellevue, con alta proporzione di obesità e cattiva alimentazione, la procedura sarebbe spesso essenziale. “Salviamo moltissime vite” e miglioriamo la qualità della vita dei pazienti, ha detto: “definire quello che facciamo in ogni altro modo è sbagliato ed è un disservizio ai nostri pazienti, ai nostri impiegati e ai newyorchesi”.
Le linee guida dell’American Society for Metabolic and Bariatric Surgery raccomandano un intervento chirurgico per la perdita di peso per i pazienti gravemente obesi che hanno un BMI – indice di massa corporea – di 35, o almeno 30 in caso di particolari condizioni mediche.
Tuttavia otto fra medici e infermieri del reparto hanno riferito al Times di aver partecipato a interventi chirurgici su pazienti il cui BMI era inferiore a 30 e che i chirurghi bariatrici dell’ospedale verrebbero incentivati a eseguire il maggior numero possibile di procedure per ottenere più rimborsi. Bellevue non rivela pubblicamente quanti soldi riceve per gli interventi eseguiti, ma il New York Times, sulla base dei tassi di rimborso di Medicaid, ha stimato che nel 2023 possa ottenere almeno $34 milioni.
L’elevato numero di interventi avrebbe anche bloccato le sale operatorie rallentando le operazioni d’emergenza.
La corsa alla chirurgia bariatrica al Bellevue sarebbe cominciata nel 2007 con l’assunzione dei giovane chirurgo Manish Parikh, da poco specializzato alla New York University. Dal 2008, il Bellevue ha accettato di pagare Parikh in parte in base al numero degli interventi effettuati. Nel 2020 il reparto di chirurgia bariatrica ha operato 1.192 pazienti, nel 2021 sono stati 2.071, quest’anno potrebbero essere 3.000.