Al Greenwich Village di New York Bradley Cooper si è presentato in una veste insolita. L’attore è infatti stato avvistato mentre si destreggiava fra i fornelli di un furgoncino nero ad arrostire e servire hamburger. E non stava interpretando un film.
Cooper, già star del cinema, regista, cantante e adesso anche “ristoratore”, ha acquistato un food truck insieme all’amico e socio Danny DiGiampietro – proprietario della pizzeria Angelo a Filadelfia – per diffondere anche nella Grande Mela una delle specialità “della città dell’amore fraterno”, il “philly cheesesteak”, un panino ripieno di carne di manzo, cipolle e formaggio filante dal costo di $10.
Bradley – nato e cresciuto a Abington Township, in Pennsylvania – per la nuova avventura imprenditoriale “Danny & Coop’s Cheesesteaks” ha voluto accanto proprio il vecchio amico, con il quale da due anni era alla ricerca di un luogo a New York da cui far decollare l’attività.
DiGiampietro, al riguardo, ha voluto precisare, “non lascerò Filadelfia, il nostro team è venuto in zona solo per capire se ci fosse interesse verso il cheesesteak. Sai a quanto ammonta l’affitto in questo quartiere per 700 metri quadrati? Diciottomila dollari al mese”.
Bradley Cooper is ready to take your order! https://t.co/PMaSOcsdcd pic.twitter.com/XrhTvBhRIb
— People (@people) December 7, 2023
L’evento promozionale, che sarà riproposto nei prossimi giorni, è stato organizzato per scopi benefici e i proventi realizzati saranno destinati a un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce generi alimentari ai newyorkesi in difficoltà.
Fra i clienti in fila ad attendere pazientemente il loro turno alcuni vip, fra cui Irina Shayk – ex compagna dell’attore e madre della figlia, Lea De Seine – Laura Dern e Gigi Hadid, che nelle ultime settimane è stata indicata come la nuova fiamma del divo.
L’artista, reduce dalle riprese del film “Maestro” in cui oltre a essere interprete è anche produttore e regista, alcuni mesi fa era finito al centro di numerose polemiche. Diversi utenti dopo aver visto il trailer della pellicola – proiettata in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia – lo avevano accusato di antisemitismo. Le critiche riguardavano soprattutto la protesi nasale applicata per l’interpretazione del celebre compositore newyorchese, di origini ebraiche. Il naso eccessivamente appuntito di Cooper e la scelta ricaduta su un attore non ebreo erano stati ritenuti l’ennesimo tentativo di “whitewashing”, una pratica dell’industria cinematografica in cui un attore caucasico ottiene il ruolo di un personaggio storicamente di un’altra etnia.