Le città di tutto il mondo stanno sperimentando nuove soluzioni urbane per eliminare i luoghi in cui le persone senza fissa dimora possono dormire.
In questo particolare design cosiddetto ‘difensivo’ rientrano anche le grate della metropolitana appena installate sui marciapiedi di New York City. Si tratta di griglie ondulate e con sbarre sporgenti, pensate per rendere impossibile a chiunque di sdraiarsi, anche a chi cerca calore durante le fredde giornate invernali.
In questa politica dissuasiva rientrano anche la ristruttazione di Penn Station, realizzata senza panchine, e quella di di alcune fermate della metropolitana, dove al posto delle sedute sono state collocate sbarre di legno che consentono solo di appoggiarsi. Queste soluzioni sono ritenute utili anche per aiutare a mantenere l’ordine e prevenire crimini.
Diversi movimenti difendono invece i diritti delle persone senza tetto e definiscono queste misure ostili e inumane. Gli interventi possono variare a seconda dei comportamenti che si vogliono ostacolare – fra cui l’abbandono di rifiuti, l’uso incontrollato degli skateboard o del parkour – una disciplina sportiva che prevede il superamento di qualsiasi ostacolo urbano – ma anche il vagabondaggio e l’accattonaggio.

Fra le principali misure adottate vi sono l’introduzione di panchine inclinate, segmentate o con braccioli, solitamente situate nelle stazioni ferroviarie o alle fermate degli autobus. Fra gli arredi urbani utilizzati anche i marciapiedi cementati con sassi, gli spuntoni stradali, i sottoponti riempiti da massi, i davanzali chiodati – non per evitare ai volatili di appollaiarsi ma per impedire a chiunque di sedersi.
L’architettura cosiddetta difensiva, ormai in forte espansione, vorrebbe rendere più decorosa la vita nelle metropoli, ma senza risolvere i complessi problemi legati a chi non possiede un alloggio o si trova già in grave difficoltà.
Il numero dei senzatetto a New York ha registrato il livello più alto dalla Grande Depressione del 1930. A giugno gli homeless presenti in città erano 84.526, fra cui 27.530 bambini. Nel 2022 quelli che hanno trovato riparo attraverso il sistema di accoglienza del Dipartimento dei servizi per senza fissa dimora (DHS), sono stati circa 102.656.
Il programma Home-Stat messo in campo dal Comune, che prevedeva il trasferimento in centri di accoglienza o in casa di familiari con spese a carico dell’amministrazione, non ha mai funzionato. Coloro che hanno deciso di usufruirne, provenivano prevalentemente dai quartieri più poveri della città e il loro numero ormai superiore del 66% rispetto a 10 anni fa, ha costretto le autorità a cercare ulteriori centri di accoglienza, ricavandoli da vecchi edifici e hotel. Le famiglie finiscono in strada principalmente per la mancanza di alloggi a prezzi accessibili, gli sfratti, gli aumenti delle locazioni, la perdita del lavoro. Molte donne con figli infine si ritrovano senza casa perché in fuga dalla violenza domestica.