I pescecani nuotano in cerchio intorno alla zattera alla deriva. Il sindaco di New York, Eric Adams, al centro di una indagine federale sui contributi elettorali che avrebbe ricevuto illegalmente da una ditta di costruzioni turca, diventa vulnerabile e Andrew Cuomo sarebbe pronto a lanciare la sfida.
L’ex governatore avrebbe indicato ad alcuni suoi alleati che avrebbe preso in esame questa possibilità se Eric Adams dovesse essere costretto a dimettersi sotto il peso delle indagini dell’Fbi. Cuomo, che si è dimesso più di due anni fa a causa delle accuse di molestie sessuali, dopo che gli inquirenti federali hanno sequestrato cellulari e computer all’attuale sindaco, ha iniziato a valutare la fattibilità di una sua potenziale candidatura a City Hall. Ma tra i sostenitori dell’ex governatore c’è anche chi vorrebbe che Andrew Cuomo punti molto più in alto. Alla Casa Bianca.
Lui per ora nega, minimizza, parla di possibilità di una rentrée politica senza menzionare City Hall. Ma negli ultimi giorni i circoli politici democratici hanno ricevuto un sondaggio in cui viene chiesto il parere su un potenziale ritorno di Cuomo nella politica newyorkese.
Tra le domande poste nel sondaggio c’era se Cuomo dovesse scusarsi per il suo comportamento nei confronti delle donne e se sarebbe stato un candidato competitivo in un’ipotetica primaria democratica contro il governatore Kathy Hochul o l’Attorney General dello stato Letitia James.
“Va oltre l’esplorazione. E’ un test completo. Sta puntando per la candidatura dove ci sono maggiori possibilità di successo per lui”, ha detto Evan Roth Smith, sondaggista e socio fondatore di Slingshot Strategies. “Questa è roba costosa. Questo è un sondaggio accurato e approfondito”.
Il portavoce di Cuomo, Rich Azzopardi, nega il collegamento tra il sondaggio e le aspirazioni politiche dell’ex governatore. “Il futuro è il futuro, e a lui viene spesso domandato dei suoi progetti politici. Domande che penso siano alimentate dal fatto che molte persone non hanno condiviso le circostanze in cui ha lasciato l’incarico ad Albany giudicandole come un malinteso”, ha detto Azzopardi.

“Penso che Cuomo sia pronto per dare l’annuncio”, ha detto il Rev. Ruben Diaz Sr., ex senatore dello stato ed ex membro del Consiglio Comunale di New York, che ha parlato con l’ex governatore. “Per ora nessuno sa cosa succederà in città, ma se Adams fosse costretto a lasciare, credo che Cuomo sia pronto per dare l’annuncio.”
Diaz, un ministro pentecostale che sostiene opinioni sociali conservatrici, ha lasciato il Consiglio Comunale dopo aver fatto commenti omofobi. Ma è rimasto un fermo sostenitore sia di Cuomo che di Adams nonostante le loro differenze su questioni come i diritti LGBTQ.
In passato i politici di New York marchiati dagli scandali non sono riusciti a raggiungere una carica elettiva: l’ex governatore Eliot Spitzer, non è riuscito a vincere le primarie democratiche nel 2013 per il controllore della città di New York.
L’eventuale candidatura di Andrew Cuomo per cercare di diventare sindaco comporterebbe una serie di problemi per lui, a partire dalle pesanti accuse delle molestie sessuali che lo hanno portato alle dimissioni. Difficilmente, soprattutto le donne, voterebbero per lui.
Poi, se Adams non dovesse lasciare la carica, la competizione elettorale sarebbe ostacolata dalla sovrapposizione della base di sostegno che Adams e Cuomo condividono a New York City: elettori neri della classe operaia, sindacati e comunità imprenditoriale. Le primarie Cuomo contro Adams dividerebbero quella che è stata una coalizione di successo per entrambi i democratici e aiuterebbero potenzialmente uno sfidante più progressista. E poi è un dato politico noto: il sindaco della metropoli d’America viene eletto con i voti di Brooklyn, il borough più popoloso della City, dove i blocchi elettorali ancora oggi sono ben inquadrati e dove i democratici rappresentano quasi l’80% dell’elettorato.

“Per Andrew Cuomo potrebbe essere difficile, ma comunque molto competitivo”, ha detto Basil Smikle, ex direttore esecutivo del Comitato democratico statale che rimane vicino a Cuomo. “Ha il sostegno delle comunità afro-americane e latine. Ha il sostegno degli elettori più moderati”.
Alcuni fattori potrebbero facilitare la candidatura di Cuomo poiché il malcontento dei newyorkesi è cresciuto su questioni come l’afflusso di migranti e la violenza nelle strade. Il sondaggio del Marist College ha mostrato che solo il 37% degli elettori della città approvava il lavoro che Adams sta facendo. “Cuomo potrebbe anche trarre vantaggio dal caos del bilancio di New York” ha detto Basil Smikle. “Penso che ciò potrebbe accadere se i problemi legali del sindaco o la qualità della vita e i problemi legati alla criminalità di cui molte persone si preoccupano peggiorassero”, ha detto.
Kathy Wylde, l’influente presidente e CEO della Business-Allied Partnership for New York City, è scettica sul fatto che Andrew Cuomo possa tornare a calcare le scene politiche newyorkesi. “Ha fatto lo stesso con il governatore Hochul nella corsa a governatore”, ha detto a Politico. “Ma non l’ho più sentito, no. E penso che a questo punto Adams sia sicuro di aggiudicarsi un secondo mandato”.
Gli amici in comune sia di Adams che di Cuomo credono che l’ex governatore non lo sfiderà nelle primarie se l’attuale sindaco resterà in carica.
Il reverendo Al Cockfield, pastore di una chiesa con sede a Brooklyn che ha forti legami sia con Cuomo che con Adams, vuole che l’ex governatore punti più in alto dell’ufficio di sindaco. “Penso che Cuomo dovrebbe candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti”, ha affermato Cockfield. “La nazione ha bisogno di lui”.