A Hart Island, il cimitero pubblico della città di New York sull’isola omonima nel Long Island Sound, che è stato inaccessibile per decenni, è stato inaugurato un servizio di visite guidate che dovranno servire anche a eliminare i pregiudizi che circondano questo luogo così importante per la storia della città.
Dal 1869 più di un milione di persone risultano sepolte nel cimitero – come ricordato da una lapide commemorativa – molte delle quali morte in povertà o a causa di crisi sanitarie pubbliche, come l’epidemia di HIV/AIDS e la pandemia di COVID-19; qui finiscono molti corpi di persone non identificate al momento del decesso e non reclamate – per cui nessuno ha organizzato un funerale.
A partire dalla prossima settimana, l’isola sarà aperta due volte al mese per tour a piedi gratuiti di circa due ore e mezza, per massimo 30 persone. L’iscrizione è obbligatoria attraverso un modulo on line, e i partecipanti che vi aderiranno saranno selezionati tramite una lotteria. Le visite verranno organizzate dal Dipartimento dei Parchi, che per l’occasione metterà anche un traghetto a disposizione.
I tour pubblici, promossi dagli Urban Park Rangers, rappresentano un’occasione ulteriore per far conoscere ai newyorkesi la storia della città e per mostrare loro che Hart Island è un luogo di “pace eterna” nonostante il suo utilizzo come zona di sepoltura di massa.
“La nostra speranza è che i tour servano anche a ridurre lo stigma storico che riguarda il passato dell’isola e a educare sul suo importante ruolo in futuro”, ha fatto sapere il commissario dei parchi Sue Donoghue durante un tour dedicato alla stampa.
Il cimitero, nella parte dove gli appezzamenti di terra sono più antichi, ha sviluppato delle depressioni a causa delle fosse ripetutamente scavate. Nelle altre aree sono invece rintracciabili alcune statue commemorative che punteggiano i prati, sulle quali sono impressi i numeri utili a ricordare che l’isola ospita da 150 anni la “memoria” dei newyorkesi sepolti.
HI dista soltanto una ventina di chilometri in linea d’aria da Times Square, il centro pulsante della Grande Mela, ma di questo camposanto senza lapidi, – dove soltanto dal 2009 il Comune mantiene un registro di nomi o cifre, quando non presenti sulle lapidi, e delle posizioni delle tombe – la maggior parte degli americani non ha mai sentito parlare.
La sua storia è ai margini della segretezza e non si limita soltanto alle sepolture. In questo luogo dapprima si addestrò la 31ª unità di fanteria delle truppe statunitensi afroamericane, successivamente si insidiò un riformatorio, dei centri di riabilitazione e anche un ospedale psichiatrico femminile.
Per il suo isolamento Hart Island può essere paragonata alla prigione di Rikers Island – i cui detenuti per decenni sono stati incaricati di scavarne le tombe – e all’ospedale per il vaiolo di Roosevelt Island: un luogo ideale per esiliare le persone, allontanandole dal resto della società.
Nel 1980 il territorio è stato chiuso al pubblico a causa di atti di vandalismo e incendi che avevano causato anche la distruzione di documenti e di vecchi edifici presenti. Nel 2021 è stata approvata una legge che richiedeva al Dipartimento di Correzione che ne aveva il controllo di affidarlo al Dipartimento dei Parchi come parte di un vasto progetto utile a migliorarne i terreni e renderla accessibile alle visite.
Hart Island rimarrà un luogo di sepoltura e per chi non ne avrà le possibilità, la città continuerà a farsi carico delle tasse di tumulazione previste.