Predicatori di giorno, peccatori di notte.
In occasione della 78esima Assemblea generale ONU, ad essersi riversati a New York non sono stati solo migliaia di diplomatici, leader politici e funzionari governativi dai cinque continenti. In questi giorni la Grande Mela pullula infatti anche di lavoratrici del sesso – tra cui escort, prostitute e spogliarelliste – che sono giunte a Manhattan proprio per incrementare fatturato e clienti, che in questo periodo dell’anno certo non mancano.
“Gli affari aumentano del 20-25%”, ha confessato una fonte anonima al New York Post. “Le ragazze arrivano letteralmente in aereo da Las Vegas e dall’Europa… è come una convention di prostitute”. Guadagno medio per ‘sessione’? Dai 3.000 ai 5.000 dollari.
“Alcuni diplomatici impazziscono perché sono così repressi e dove vivono non ci sono questo tipo di ragazze”, spiega la fonte, che si addentra anche sulle modalità di ingaggio: “Questo tipo di clientela non si azzarda a cercare la parola ‘escort’ su Google”. La zona della città in cui soggiornano [Midtown] è il fulcro del business delle prostitute di alto livello. Ci sono ragazzi che lavorano nei bar di quella parte della città che sono fondamentalmente dei papponi che si occupano di bar a titolo accessorio”.
Ma c’è anche chi si spinge oltre, azzardando una capatina negli strip club. “Le stanze VIP sono prenotate e possono spendere da 50.000 a 100.000 dollari in una notte”, racconta un’altra fonte. Ma guai ad essere beccati. I personaggi più in vista preferiscono stare lontani dai locali.
“I politici sono terrorizzati dall’idea che una cosa del genere possa essere usata contro di loro, non vogliono essere visti negli strip club”.