È arrivato a New York per la seconda volta da quando è ministro degli Esteri e ha subito iniziato a lavorare. Antonio Tajani, capo della Farnesina e vice presidente del consiglio dei ministri, ha iniziato la sua visita in città (incentrata sull’Assemblea Generale delle Nazioni Unite) con l’inaugurazione al Consolato Italiano della mostra “La Grande Visione Italiana”.
Settanta opere scelte tra le quasi 700 esposte a Roma nella sede del Ministero degli Esteri e arrivate a New York dopo un lungo viaggio che le ha già condotte in Asia nelle città di Singapore, Tokyo, Nuova Delhi e Seul. Fra i pezzi scelti ci sono anche le firme di grandi artisti come Carla Accardi, Mimmo Jodice e Michele Pistoletto: un campione della ben più vasta “Farnesina Gallery”.
Al numero 690 di Park Avenue, dove li ha accolti il Console Generale Fabrizio Di Michele, insieme a Tajani sono arrivati la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola, l’ambasciatrice italiana a Washington Mariangela Zappia e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Poco prima, Tajani aveva rilasciato alcune brevi dichiarazioni sui temi caldi che andrà a trattare anche alle Nazioni Unite e durante i bilaterali previsti nella missione, partendo dai migranti. “La situazione non è esplosiva, è già esplosa”, le parole del ministro degli Esteri. “Uno spostamento di milioni e milioni di persone e non ci sono muri che tengono: guardate alla storia delle invasioni barbariche, non vennero fermate dall’esercito romano, l’esercito più forte della storia militare. Riteniamo che anche l’ONU debba fare la sua parte, visto che si tratta di un fenomeno talmente vasto che non può essere risolto anche soltanto a livello europeo”.
“Le risoluzioni Onu sono importanti – ha aggiunto – ma servono iniziative concrete, io penso per esempio che si potrebbero allargare i campi di accoglienza Unhcr per le donne che fuggono e le famiglie che sono in difficoltà, coloro che sono fermi nel deserto e rischiano di morire. Sarebbe necessaria, oltre che un investimento economico dalla Bei al Fmi, anche la creazione di una banca per lo sviluppo in Africa”.
Alle parole di Tajani ha subito risposto Metsola, che ha rimarcato la vicinanza tra Italia e Europa nella risoluzione della crisi migratoria. “Lampedusa non può essere lasciata sola. Chiediamo soluzioni da decenni, il Papa ha detto che il Mediterraneo è il più grande cimitero al mondo e noi legislatori che risposte abbiamo dato? Adesso dobbiamo passare dalle parole ai fatti, servono delle azioni quando parliamo della politica dei rimpatri, dell’asilo, della solidarietà. Altrimenti perdiamo i cittadini. Al Parlamento europeo abbiamo delle proposte legislative sul tavolo e stiamo lavorando tutti i giorni con la speranza che fino alle elezioni europee avremo un pacchetto di leggi che finalmente indirizza i problemi, le sfide con delle soluzioni, altrimenti i cittadini non ci capiranno più”.

