A New York, da circa otto mesi, è in atto un’ondata di criminalità messa a segno da bambini di circa otto anni, accusati di furto, saccheggio e scippo a Manhattan e Brooklyn. Borse lasciate incustodite, ma anche aziende dove le casseforti erano rimaste incautamente aperte sono gli obiettivi più comuni. La polizia sta ancora indagando sugli episodi segnalati per trovare un collegamento con le varie gang esistenti sul territorio.
Secondo le ricostruzioni sarebbero proprio i genitori a istruire i figli. Testimoni riferiscono di aver osservato adulti appostati nei pressi dei locali o dei soggetti presi di mira, in attesa della consegna della refurtiva racimolata.
Sono diverse le testimonianze di chi è stato vittima o ha assistito a questi episodi, ritenendo che in molti casi ci siano stati dei sopralluoghi prima di mettere a segno il colpo. Oppure i malcapitati vengono avvicinati perché i bambini chiedono aiuti per raccolte fondi o aiuti a presunte squadre sportive.
Quella dei “bambini ladri” richiama la vita di alcuni piccoli rom, che vivono nei campi e vengono tuttora usati come unica fonte di reddito dalla famiglia. Queste attività possono prevedere la richiesta d’elemosina, il “mangèl”, o attività illecite come appunto il furto. Esistono però labili ma sostanziali limiti in cui la vergogna per l’utilizzo di minori da parte degli adulti si sostituisce alla necessità, mentre in altri lo sfruttamento diviene crimine.
Il numero dei bambini che rubano è salito vertiginosamente in tutto il Paese dal 2020. Nello stato di New York sono 448 i bambini ammessi alla custodia nel 2022 secondo l’Office of Children and Family Services. La polizia ha precisato che fra questi ben 124 hanno commesso sparatorie nel 2022, rispetto ai 62 del 2020 e ai 48 del 2019.
Anche in Italia il fenomeno è sempre più dilagante e in questi giorni il Governo, con l’approvazione del Decreto Caivano, ha cercato di dare una stretta alla crescente delinquenza minorile. Le misure urgenti in termini di reati riguardano in via prevalente gli atti violenti delle baby gang sempre più diffuse, ma anche reati come furti, spaccio di sostanze e atti di bullismo.
Gli episodi avvenuti a New York richiamano tristemente la favola sociale di Oliver Twist di Charles Dickens: nella Londra vittoriana, il protagonista passa dal lavoro minorile alle maglie della criminalità urbana, trovandosi costretto a compiere piccoli furti.
Sono passati secoli dal racconto del piccolo orfano, ma per almeno 700 milioni di bambini in tutto il mondo, l’infanzia finisce ancora troppo presto e spesso a causa dei “grandi” che gliela rubano.