Una cena al Pier 57 di Manhattan organizzata dall’Italian Trade Agency e introdotta da Raimondo Lucariello (Head of Food and Wine Division ICE) per consolidare la presenza della Sardegna a New York, che in primavera ha accolto la Fondazione Mont’e Prama arrivata in città grazie alla firma di un accordo con il Metropolitan Museum of Art siglato dal presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni e dal cancelliere Meryl Cohen del Met.
Sulle sponde del fiume Hudson, un gruppo di professionisti del settore vinicolo, tra sommelier, viticoltori e importatori, hanno assaggiato le specialità sarde in un connubio di calici e piatti preparati dallo chef Fabrizio Facchini.
Le etichette portate a New York dalle due cantine Santadi e Contini, nomi storici della viticoltura sarda, hanno accompagnato gli ospiti in un percorso gastronomico partito dal pane carasau e arrivato fino agli amaretti, passando per i primi con bottarga e muggine e le specialità di mare come il tonno rosso sott’olio.
Prodotti non semplici da trovare in città, che hanno colpito gli ospiti in sala per i sapori caratteristici che li rendono completi anche in piatti senza grandi lavorazioni. Come il caso della bottarga di muggine con olio evo su letto di carasau: due ingredienti messi l’una sopra l’altro capaci di esaltarsi a vicenda con il loro contrasto di sapori e consistenze.

Un momento gastronomico che ha avuto sullo sfondo i Giganti come simbolo storico dell’isola capitanati da “Manneddu”, il pugilatore che dopo il tour europeo è arrivato negli Stati Uniti ed è stato esposto all’ingresso dell’area classica greco-romana: una sezione che conta tre milioni di visitatori l’anno.
“Questo è un giorno storico per Cabras, per il Sinis e per la nostra Isola – aveva commentato durante la presentazione del progetto il presidente della Fondazione Anthony Muroni – Perseveriamo nell’obiettivo della promozione globale del territorio e proprio con questo intento abbiamo voluto, in contemporanea alla mostra, una call to action per incentivare la presenza turistica nel Sinis e nell’intera Sardegna in collaborazione con il Centro regionale di programmazione e i partner privati”.
La mostra è resa possibile anche grazie al programma “Grande progetto Mont’e Prama”, finanziato dalla Regione e favorita dall’azione dell’Osservatorio dell’Italian Academy presso la Columbia University, grazie alla partnership con Acrisure, DoubleS e Dinamo Sassari. Nella sua realizzazione, particolarmente rilevante è stata anche la collaborazione fra la Regione Sardegna e l’Italian Academy della Columbia University, incentrata sulla valorizzazione dei beni archeologici della Sardegna.