“Questa crisi è scoppiata per colpa del Governo federale e deve essere risolta dal Governo federale”.
Non usa mezzi termini la governatrice di New York Kathy Hochul – in quella che è di gran lunga la sua più pesante invettiva contro l’amministrazione Biden sull’emergenza migratoria, sotto il cui peso sta collassando il sistema di accoglienza della Grande Mela.
In un inedito discorso trasmesso in diretta dal Campidoglio di Albany giovedì, la democratica Hochul ha puntato il dito contro la Casa Bianca e la mancanza di una strategia di confine coerente con i gravi problemi causati dall’afflusso di decine di migliaia di richiedenti asilo a New York.
La governatrice ha chiesto altri fondi per l’Empire State, non solo per ospitare i richiedenti asilo ma altresì per pagare il dispiegamento di soldati della Guardia Nazionale a presidiare più di 50 rifugi nella città di New York.
Hochul è poi tornata a chiedere una direttiva federale che renda più semplice per chi cerca rifugio ottenere l’autorizzazione immediata a lavorare legalmente – come più volte auspicato anche dal sindaco Eric Adams. Biden dovrebbe insomma concedere lo “status di protezione temporanea” ad una serie di nazioni – tra cui il Venezuela – in modo da permettere ai migranti arrivati negli USA di ottenere un permesso di lavoro temporaneo senza dover aspettare prima i canonici 180 giorni.

Prima che ciò avvenga, la governatrice ha intanto richiesto più soldi e spazi di proprietà federale per ospitare i migranti – oltre alla copertura di spese accessorie come un sostegno supplementare per i distretti scolastici che stanno vivendo un picco di alunni immigrati, nonché fondi per pagare le spese di vaccinazione e lo screening delle malattie.
“La realtà è che finora ce l’abbiamo fatta senza un appoggio sostanziale da parte di Washington, nonostante si tratti di una questione nazionale e intrinsecamente federale”, ha detto Hochul.
Più tardi è arrivata anche la risposta della Casa Bianca, attraverso un comunicato in cui l’amministrazione Biden ha dichiarato che “continuerà a lavorare con la città e lo Stato” di New York. Con una precisazione: “Solo il Congresso può fornire ulteriori fondi per questi interventi, che l’Amministrazione ha già richiesto, e solo il Congresso può curare un sistema dell’immigrazione che non funziona”, si legge nella dichiarazione.
Dallo scorso anno sono circa 100.000 i migranti arrivati nella città di New York dopo aver attraversato il confine meridionale degli Stati Uniti – molti dei quali trasferiti in autobus da Stati repubblicani come il Texas. La Grande Mela è legalmente obbligata a fornire un tetto a ciascuno di loro, secondo la politica del cosiddetto “right to shelter“.