Sono circa un centinaio gli scolari newyorkesi che lo scorso anno hanno scelto di identificarsi come “X” piuttosto che come “maschio” o “femmina” – dopo che lo scorso autunno il più grande sistema scolastico pubblico del Paese ha concesso la suddetta opzione per gli studenti non binari (previo consenso dei genitori).
Secondo il network di informazione scolastica Chalkbeat, i 108 alunni che si sono identificati come X rappresentano solo lo 0,01% del considerevole corpo studentesco della Grande Mela, pari a 1,1 milioni di alunni. Ciononostante, i gruppi pro-LGBTQ hanno affermato che la scelta ha un grande valore simbolico in un periodo in cui gli Stati a guida repubblicana in tutto il Paese stanno intensificando la loro crociata contro l’identità di genere.
“Il primo passo per assicurarsi che una scuola risponda alle esigenze del suo corpo studentesco è sapere chi ne fa parte”, ha dichiarato Allie Bohm, avvocato della New York Civil Liberties Union. “È davvero importante che si raccolgano questi dati”.
Dal 2019, gli studenti di New York possono cambiare la propria identità di genere e unirsi alla relativa squadra sportiva senza fornire alcuna documentazione legale. A livello statale, nell’anno accademico 2021-22 300 dei 2,4 milioni di studenti dell’Empire State si sono identificati come non-binari.
Dal 2021, i cittadini americani sono liberi di selezionare la “X “anche sui loro passaporti. E a partire da ottobre, le nuove norme volute da Biden impedirebbero ai genitori di sapere se il proprio figlio si identifica in un genere diverso in classe.