“A New York non c’è posto, andate da qualche altra parte”. Reciteranno più o meno così i volantini che i funzionari della Grande Mela inizieranno a distribuire nei prossimi giorni al confine tra USA e Messico per ridurre il numero di immigrati diretti verso la metropoli americana orientale.
La misura è stata annunciata mercoledì dal sindaco Eric Adams, che ha inoltre deciso di limitare a 60 giorni la permanenza massima nei rifugi per i richiedenti asilo adulti – nel bel mezzo di un’emergenza epocale per il sistema di accoglienza newyorkese. L’ufficio del primo cittadino ha spiegato che i volantini cercheranno di “combattere la disinformazione al confine” e aiutare i migranti a trovare un’altra sistemazione e a “fare il passo successivo nel loro viaggio”.
Il foglietto ha il fine di illustrare l’alto costo degli alloggi, del cibo e di altri beni di prima necessità che i migranti incontreranno se si recheranno nella capitale finanziaria degli Stati Uniti. “Vi preghiamo di considerare un’altra città mentre decidete dove stabilirvi negli Stati Uniti”, si legge in inglese e spagnolo.
Dalla scorsa primavera, le autorità di New York sostengono di aver dato ospitalità a oltre 90.000 migranti e circa 55.000 di loro sono ancora sotto la sua custodia, avendo superato per la prima volta il numero di senzatetto autoctoni. Molti dei richiedenti asilo sono arrivati nella Grande Mela dal Texas, dove il governatore repubblicano Greg Abbott ha da tempo deciso di trasferire gli immigrati latinoamericani in pullman dal confine meridionale alle roccaforti democratiche – in un gesto di sfida verso l’amministrazione Biden e la sua politica migratoria.
New York è obbligata legalmente a fornire alloggi alle persone senza fissa dimora entro poche ore dal loro arrivo. La politica è tuttavia entrata in crisi con la recente impennata di arrivi, mentre il sindaco Adams cercava in tutti i modi di aprire nuovi shelters temporanei e condividere il fardello con le città vicine. Il primo cittadino ha annunciato lo stato di emergenza nell’ottobre 2022, chiedendo insistentemente al presidente Joe Biden di aumentare i fondi e ad assistere i migranti nell’ottenimento dei permessi di lavoro.