È allo stesso tempo un grido di aiuto e un’ammissione di sconfitta delle varie amministrazioni comunali succedutesi negli anni quella che il procuratore federale di Manhattan ha formalizzato lunedì, chiedendo al Governo federale di commissariare il famigerato carcere di Rikers Island.
Damian Williams, procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York, ha infatti dichiarato che il Governo non può più aspettare che vengano compiuti “progressi sostanziali” a Rikers e che il suo ufficio cercherà un commissario plenipotenziario nominato dal tribunale per affrontare le orribili condizioni in cui versa la principale casa circondariale della Grande Mela – dove dal 2022 sono morte 25 persone e si sono verificate decine di accoltellamenti.
“Rikers Island è in crisi da anni”, ha dichiarato Williams. “Si tratta di un fallimento collettivo con radici profonde, che abbraccia diverse amministrazioni comunali e commissari del Dipartimento di Correzione.” “Ma dopo otto anni di tentativi con tutti gli strumenti a disposizione”, prosegue il magistrato, “non possiamo più aspettare che si concretizzino progressi sostanziali” per garantire la sicurezza dei detenuti e del personale.
Il commissariamento da parte del Governo federale affiderebbe il controllo generale a un’autorità indipendente che in genere ha lo stesso potere di bilancio e di assunzione e licenziamento di un sindaco e di un sovrintendente.
Un portavoce del sindaco Eric Adams ha tuttavia criticato i commenti del procuratore, sostenendo che la sua amministrazione sta facendo progressi nel riportare la situazione alla normalità.
“Negli ultimi sei mesi, i nostri sforzi hanno portato a riduzioni a due cifre (di accoltellamenti, risse e altri episodi criminosi), e “solo tre mesi fa, il monitor federale ha dichiarato che ‘si è verificato un netto cambiamento’ a Rikers Island”, ha detto il portavoce in un comunicato “Quindi, cosa è cambiato?”.