Il Madison Square Garden pesa sul bilancio di New York. Negli ultimi 41 anni, la città ha perso quasi 1 miliardo di dollari di entrate fiscali sulla proprietà a causa dei sussidi statali dati all’arena, che ha smesso di pagare le tasse nel 1982.
La stima è stata definita persino “cauta”, perché l’amministrazione ha scarso interesse nel calcolare le entrate che non può riscuotere.
“Esiste anche una grande disparità nel fatto che le tasse sulla proprietà da cui il Madison Square Garden è esentato rappresentino una perdita di entrate per la città di New York, ma questa esenzione fiscale rimanga attiva a meno che non venga revocata dallo Stato”, ha spiegato Sarah Stefanski, una delle autrici che ha stilato il rapporto sulle tasse non pagate da MSG.
Secondo Stefanski, è impossibile calcolare il beneficio economico ottenuto dall’accordo fiscale avuto con l’arena, perché il Madison Square Garden non è obbligato a riferire il numero di posti di lavoro creati o i salari pagati.
L’esenzione fiscale in questione, tra l’altro, va a beneficio di un’arena situata a Midtown Manhattan e ciò è in contrasto con la politica del comune, che utilizza incentivi fiscali principalmente per lo sviluppo economico di imprese lontane dal centro città.
I legislatori statali di Albany hanno cercato per anni di approvare una legge che ponesse fine all’esenzione fiscale del MSG. Quest’anno, i democratici del Senato hanno inserito nella loro versione del bilancio alcune disposizioni per eliminare l’esenzione, ma sul tema la governatore Kathy Hochul non ha ancora preso una posizione chiara.
“La proposta arrivata in senato è certamente qualcosa che guardiamo – ha detto in un’intervista – ma prima di decidere voglio assicurarmi di star facendo la cosa giusta”.