Separare l’umido dal resto dei rifiuti. Una pratica ormai scontata in molte città europee – ma che ha a New York, non esattamente un esempio nella gestione dei rifiuti urbani, ha il sapore di una mini-rivoluzione.
Una legge votata giovedì dal Consiglio comunale della Grande Mela mira infatti ad introdurre l’obbligo di separare gli scarti alimentari dalla normale spazzatura – come i newyorkesi già fanno con plastica e carta. L’intento è quello di ridurre la quantità di rifiuti organici che la città invia alle discariche – dato che possono trasformarsi in metano, un gas serra particolarmente dannoso per l’ambiente.
La misura è decisamente più ambiziosa di una parallela legge sul compostaggio voluta dal sindaco Adams – che permette (ma non impone) agli abitanti dei cinque boroughs di effettuare la raccolta differenziata.
Se approvato dal sindaco Adams, l’obbligo sarà attuato a partire da Brooklyn e Queens già da questo ottobre, seguito dal Bronx e da Staten Island nel marzo 2024 e da Manhattan nell’ottobre successivo. Tuttavia, è corsa contro il tempo per trovare strutture idonee a trattare le 3.600 tonnellate di rifiuti organici prodotti ogni giorno in città.
Il Consiglio ha inoltre deciso di formalizzare l’obiettivo della città di eliminare tutti i materiali riciclabili e organici dal flusso dei rifiuti entro il 2030 e di incaricare la città di creare siti di riciclaggio dei rifiuti elettronici e di raccolta dei materiali organici in ogni quartiere.
Attualmente, la città separa l’umido prima di inviarlo a un impianto di compostaggio nel New Jersey. I rifiuti organici avanzati vengono trasformati in liquami e inviati alla Pine Island Farm in Massachusetts o all’impianto di trattamento delle acque reflue di Newtown Creek a Greenpoint, dove una parte di essi viene trasformata in uova da digerire per creare biogas. Tuttavia, gran parte dei rifiuti organici della Grande Mela finisce ancora nelle discariche.