La metropolitana di New York non è un rifugio sicuro dalla terribile qualità dell’aria dovuta agli incendi canadesi.
Un gruppo di ricercatori della NYU, Antonio Saporito e David Luglio, hanno portato due apparecchi per misurare la presenza di particelle nocive nell’ossigeno nella stazione di Broadway-Lafayette, misurando la quantità di PM2,5.
Normalmente, a New York si registra un valore di 12 microgrammi di particelle per metro cubo di aria. Mercoledì, davanti all’ingresso della stazione, i dispositivi segnavano 612.
Un dato sconvolgente, ma non il più alto. Sulla banchina della metropolitana, dove i passeggeri attendevano il treno, il dispositivo è salito a 660. Si tratta di un aumento del 5.400% rispetto ai livelli tipici della città.
All’interno dei vagoni della linea B, i livelli sono scesi a poco meno di 350, ma secondo i ricercatori si tratta comunque di una quantità sorprendentemente alta. Le particelle dell’aria, circa 30 volte più piccole di un capello umano, contengono tracce di sostanze chimiche come ferro e carbonio e il loro ingresso nel sistema respiratorio è collegato a problemi di salute come asma e attacchi cardiaci.
“Quando il treno arriva – ha detto Saportio – spinge l’aria pulita all’interno, ma quando si allontana trascina tutte le particelle dietro di sé e le ributta nelle stazioni”.
“L’MTA sta monitorando attentamente i rapporti sulle condizioni atmosferiche che si stanno diffondendo nell’area metropolitana di New York – ha scritto la portavoce Kayla Shults – e raccomanda di seguire le indicazioni che la città e lo Stato stanno fornendo al pubblico“.