Arrivano a centinaia ogni giorno. Vanno nelle città santuario che li accettano mentre l’altra America non li vuole.
New York, Washington, Chicago, Denver, Portland, Seattle, sono piene di migranti in attesa che la loro richiesta per il permesso di soggiorno venga esaminata. Solo a New York ne sono arrivati più di 70 mila negli ultimi due mesi. Nella Big Apple non c’è più posto dove poterli sistemare temporaneamente. Gli ostelli della solidarietà sono stracolmi. A Brooklyn il presidente del Borough, Antonio Reynoso, chiede al comune di New York di mettere a disposizione decine di migliaia di appartamenti sfitti a prezzi di mercato per ospitare i senzatetto, facendo così spazio nei centri di accoglienza per affrontare contemporaneamente la crisi dei migranti e dei senzatetto.
La governatrice Kathy Hochul, che ultimamente è stata oggetto delle critiche per non aver fatto abbastanza per aiutare ad affrontare la crisi, si è unita al sindaco Eric Adams chiedendo al presidente Joe Biden di utilizzare l’autorità esecutiva per accelerare l’esame dei documenti per quanti hanno fatto richiesta di asilo.
In base alla legge federale i richiedenti asilo devono generalmente attendere sei mesi dal giorno in cui presentano la loro domanda prima di poter richiedere l’autorizzazione al lavoro negli Stati Uniti: un ritardo che Adams, Hochul e altri politici di New York hanno definito altamente problematico soprattutto in un momento in cui decine di migliaia di migranti risiedono in città.
In una conferenza stampa ieri Hochul e Adams hanno affermato che Biden può cambiare la regola dei sei mesi. “Si può fare con l’azione diretta della Casa Bianca. Senza legislazione. Basta un ordine esecutivo presidenziale”, ha detto Adams, che ha recentemente usato un linguaggio sempre più acceso per criticare Biden sulla crisi dei migranti.
“Non ha senso aspettare che i repubblicani al Congresso diano una mano”, ha aggiunto Adams. “I repubblicani hanno bloccato tutti i tentativi di riparare il nostro sistema di immigrazione, causando intenzionalmente caos e disfunzioni. Non vogliono cambiare le regole, non vogliono accettare i migranti. Non possiamo credere che all’improvviso le cose cambieranno con un Congresso controllato da loro”, ha detto il sindaco. “Se non lo facciamo attraverso un’azione presidenziale, verranno meno gli aiuti di cui abbiamo bisogno”.
Il governatore, che a differenza di Adams è stata scelta all’inizio di questo mese come surrogata ufficiale per la campagna di rielezione di Biden del 2024, nelle sue osservazioni ha preferito non mettere il presidente alle strette sulla questione dell’autorizzazione al lavoro. Piuttosto, ha affermato che “tutti i livelli di governo” devono aiutare a trovare una soluzione.
Il modo più rapido in cui Biden potrebbe accelerare i documenti di lavoro per le decine di migliaia di migranti, per lo più latinoamericani che sono arrivati in città dalla scorsa primavera, è estendere il cosiddetto status di protezione temporanea per una manciata di paesi da cui la maggior parte di loro proviene. Soprattutto dal Venezuela, Guatemala, Honduras e da Haiti. I cittadini di paesi con tale status possono richiedere l’autorizzazione al lavoro immediatamente dopo l’arrivo, o se preferiscono possono essere trasferiti in Spagna che ha un accordo con gli Stati Uniti così come il Canada. In Spagna andrebbero quelli di lingua spagnola e in Canada gli haitiani di lingua francese. Entrambi i Paesi hanno bisogno di lavoratori nelle costruzioni e nell’industria.
L’ultima bordata di Adams contro Biden arriva dopo che la Casa Bianca ha già fatto sapere che mal digerisce le accuse del sindaco sulla crisi dei migranti perché le critiche del sindaco vengono strumentalizzate dai repubblicani.
Oltre a criticare Biden, Adams ha recentemente criticato anche il governatore Hochul che non è intervenuta nella vicenda delle contee dello Stato di New York ad amministrazione repubblicana che non vogliono ospitare i migranti. All’inizio di questo mese, Adams aveva rilasciato una dichiarazione in cui affermava che sia lo stato che la Casa Bianca avevano lasciato la città “senza il supporto necessario per gestire questa crisi”. Subito dopo questi commenti il governatore Hochul ha firmato un accordo sul bilancio statale che include 1 miliardo di dollari che la città può utilizzare per coprire i costi relativi all’accoglienza e alla fornitura di servizi per i migranti.
Nella conferenza stampa di ieri, Hochul si è rivolta ad Adams e ha promesso di fornire più aiuti e non solo di soldi ma anche mettere a disposizione le caserme poco usate della Guardia Nazionale e altre strutture statali da utilizzare come rifugi per migranti.