“Jordan Neely non meritava di morire”. Così il sindaco di New York Eric Adams ha deciso di interrompere il silenzio sul 30enne afroamericano con problemi di salute mentale soffocato a morte da un passeggero sulla subway una settimana fa.
“Uno dei nostri è morto”, ha detto Adams all’inizio di un sentito discorso di condoglianze da City Hall. “Un uomo di colore”, ha aggiunto. “Nero, come me”.
Il primo cittadino newyorkese ha rivelato come Neely avrebbe avuto in passato numerose interazioni con gli assistenti sociali. “C’è necessità immediata di badare a coloro che hanno chiaramente bisogno di cure”, ha detto Adams, che ha annunciato la presentazione di un disegno di legge statale per migliorare la cosiddetta “legge di Kendra”. Quest’ultima consente ai tribunali di ordinare un trattamento sanitario obbligatorio per gli individui affetti da malattie mentali, definendo le circostanze in cui le persone possono essere portate in ospedale contro la loro volontà.
L’anno scorso, per migliorare la percezione della sicurezza in metropolitana, Adams aveva emesso un’ordinanza che autorizzava la polizia a ricoverare chiunque fosse sospettato di avere problemi di salute mentali.
Allo stesso tempo, tuttavia, il sindaco ha chiarito che la morte di Neely non sia stata causata da una malattia mentale – cosa che invece era stato accusato di aver fatto con i suoi primi commenti a caldo una settimana fa.
“Soffriva di una grave malattia mentale”, ha detto il sindaco. “Ma non è stata questa la causa della sua morte. La sua morte è una tragedia che non sarebbe mai dovuta accadere”.
Alcuni filmati amatoriali di lunedì 1° magigo mostrano l’ex Marine Daniel Penny tenere Neely – che poco prima aveva dato segni di squilibrio – in una morsa al collo durata diversi minuti, provocandone infine la morte. Il presunto omicida non è ancora stato arrestato, scatenando intense proteste a New York da parte degli attivisti per i diritti umani.