A New York tira un’aria nuova – e a quanto pare più pulita di quanto sia mai stata finora.
Un recente rapporto del dipartimento della salute della città sostiene che la qualità dell’aria newyorkese è migliorata in modo significativo negli ultimi dieci anni. A dimostrarlo sono i dati di monitoraggio dell’aria rivelati la scorsa settimana nell’ultimo New York City Community Air Survey.
Le concentrazioni degli inquinanti nocivi particolato 2,5 (PM2,5) e ossido di azoto (NOx) sono diminuite di circa la metà in tutta la città tra il 2009 e il 2021. E il biossido di zolfo, risultato di alcuni tipi di combustione di olio, è addirittura quasi scomparso nello stesso periodo di tempo.
E gli effetti si avvertono già, dato che i pronto soccorso della Grande Mela hanno registrato una netta riduzione delle visite legate all’asma.
Gli esperti e le autorità sanitarie locali hanno attribuito il successo alle politiche “green” di City Hall e Albany, come la netta riduzione di emissioni da olio combustibile tossico. La situazione – benché migliorata in termini relativi – rimane comunque rivedibile da un punto di vista assoluto. A pesare sull’inquinamento dell’aria è soprattutto la presenza di inquinanti come l’ozono – le cui concentrazioni sono rimaste costanti.
Secondo l’American Lung Association, che classifica le contee statunitensi in base alla qualità dell’aria, la regione metropolitana di New York si colloca al 12° posto tra le 227 con la maggiore presenza di ozono, che si genera quando altri inquinanti atmosferici reagiscono con il calore e la luce solare. Le principali fonti di emissioni sono edifici e ristoranti – che rendono prevedibilmente Manhattan (specialmente Midtown) l’epicentro dell’inquinamento newyorkese.