Dall’invito ad usare la mascherina a quello ad usare il preservativo.
Secondo uno studio pubblicato venerdì dal dipartimento di salute della Grande Mela, nel 2021 è aumentato notevolmente il numero di casi di malattie sessualmente trasmissibili rispetto all’anno precedente.
L’impennata – che riguarda soprattutto clamidia, gonorrea e sifilide – è principalmente dovuta alla poca prevenzione durante la pandemia, quando la principale problematica sanitaria era appunto il Covid-19. Gli esperti consigliano ora di sottoporsi senza alcuna esitazione ai test (specialmente quello per identificare l’HIV).
Nello specifico, il tasso di contagio della clamidia – che se non adeguatamente trattata può danneggiare la fertilità – è aumentato del 13% negli uomini e del 5% nelle donne. Il gruppo sociale maggiormente colpito sono state le ragazze sotto i 24 anni, che hanno rappresentato circa un quarto di tutti i casi registrati.
Dati simili riguardano la gonorrea – tipicamente asintomatica -, mentre la prevalenza della sifilide sintomatica è aumentata tra le donne newyorkesi benché diminuita nel complesso. A preoccupare è invece l’aumento di casi di sifilide trasmessi dalle partorienti ai nascituri – che sono passati dai 17 del 2020 ai 24 del 2021.
A pesare nella distribuzione delle malattie sessualmente trasmissibili è anche il reddito, che determina diverse possibilità di accesso all’assistenza sanitaria. I tassi di gonorrea e clamidia nelle aree a basso reddito erano più che doppi rispetto a quelli delle aree ricche, e i newyorkesi neri avevano un rischio di sifilide sintomatica tre volte superiore rispetto ai bianchi.
La città dispone di cinque cliniche per la salute sessuale che forniscono test e trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili, metodi contraccettivi e altri servizi medici. A queste si aggiungono due cliniche rapide e un furgone mobile. Altre tre strutture, ubicate ad Harlem e nell’Upper West Side di Manhattan hanno chiuso a causa del COVID-19 e non hanno ancora ripreso a funzionare.
Chi non ha accesso a un consultorio nel proprio quartiere – spiegano gli esperti – ha maggiori probabilità di diffondere la malattia ai loro partner, soprattutto se sono asintomatici.