Si respira aria di mare nella serata organizzata dall’Accademia Italiana della Cucina al ristorante Mr. Capri sull’ottava strada.
Prodotti tipici della Campania e aromi freschi hanno accompagnato un menù studiato per convincere i giurati presenti tra i tavoli (tra cui il Console Cesare Bieller e il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Fabio FInotti), che hanno assaggiato e dato il loro voto a un entree di zucchine, vongole e bottarga, un antipasto di parmigiana di melanzane, un risotto agli agrumi e gamberi, un coniglio all’ischitana e infine la più classica delle delizie al limone.
Il tutto accompagnato da vini della zona: Capafresca, Rosé extra dry, Taurasi Terradora Single Vineyard,
Greco di Tufo Terradora e Montevetrano Colli di Salerno.
Cucina di qualità per gli ospiti di un’accademia che proprio nel 2023 compie settant’anni. Il 29 luglio 1953, infatti, all’Hotel “Diana” di Milano, Orio Vergani, Dino Buzzati, Luigi Bertett, Marino Parenti fondarono il gruppo, che sei anni dopo aprì a New York la prima delegazione all’estero.
Nata con l’obiettivo di proteggere e promuovere la tradizione gastronomica italiana sia in Italia che all’estero, l’Accademia ha creato nel tempo diversi programmi, tra cui un centro di studi, attività editoriali e degustazioni. A New York ha due “anime”: oltre a quella che ha organizzato la serata a Mr. Capri, c’è anche quella di Soho, diretta da Berardo Paradiso.
Un’istituzione che ha anche un ruolo formativo, nel momento in cui, dopo lo studio approfondito dei problemi che interessano la gastronomia italiana, formula proposte e pareri su richiesta di uffici pubblici, enti, associazioni e istituzioni, operando per promuovere iniziative che possano contribuire a far conoscere i valori tradizionali della cucina italiana.
A New York, la delegata Roberta Marini, insieme alla sua squadra affiatata, porta avanti i valori dell’Accademia cercando nella città le realtà che ogni giorno lavorano per portare la vera Italia, quella della qualità e delle tradizioni, anche negli Stati Uniti. Lo fa scoprendo locali e muovendosi tra i vari quartieri della città. Non solo Manhattan, infatti, tra le mete visitate dagli Accademici, ma anche Brooklyn e il Queens: un modo per far comprendere ai newyorkesi, di origine o di adozione, come l’eccellenza si trovi anche oltre le classiche vie del centro città.
Nel caso di Mr. Capri, però, non è stato necessario spostarsi. Ispirato all’isola di cui porta il nome, il ristorante porta i sapori delle coste nel West Village. Due sale che contengono in totale circa 75 persone, curate dal proprietario Alessandro Passante e da suo fratello Mario Passante, direttore culinario del locale. Sono cresciuti da una famiglia di ristoratori, con una madre chef che gli ha insegnato i trucchi del mestieri, e si sono specializzati nella cucina regionale caprese: piatti di pesce, pasta e una varietà di cocktail da abbinare alle ordinazioni in perfetto stile americano.

Anche l’arredamento, curato dallo Studio Valerius, è luminoso e curato, con richiami alla bellezza dell’isola ed elementi decorativi importati direttamente Capri.
“Un piacere essere qui stasera – ha commentato la Delegata Marini – e poter presentare davanti a tutti voi il nostro nuovo libro Italian Cuisine in Comics, un regalo per chiunque voglia imparare i segreti della cucina italiana divertendosi”.
Applausi e soddisfazioni tra i circa 40 ospiti della serata, che per qualche ora, in una fredda serata newyorkese, si sono sentiti avvolti dal calore del sole di Capri.