Centinaia di richiedenti asilo arrivati negli ultimi mesi a New York potranno presto essere ospitati temporaneamente in un altro centro di accoglienza nel cuore di Manhattan – il sesto ad aprire nella Grande Mela dall’inizio della crisi migratoria che in 10 mesi ha fatto affluire in città oltre 44.000 persone.
Ad annunciarlo è stato martedì il sindaco Eric Adams, che ha svelato che la struttura prescelta è l’albergo Holiday Inn del Financial District a Manhattan. Il centro metterà a disposizione 492 stanze per aiutare famiglie e donne sole fornendo loro una serie di servizi, oltre a garantire che possano raggiungere in sicurezza la loro destinazione finale (nel caso questa non sia New York).
“Abbiamo contribuito a fornire un tetto e assistenza a un numero di richiedenti asilo quasi pari al numero di newyorkesi che già avevamo nel nostro sistema di accoglienza quando siamo entrati in carica”, ha dichiarato Adams. Il primo cittadino è poi tornato a chiedere aiuto al Governo federale, al quale ha chiesto “una vera e propria strategia di decompressione per rallentare questo afflusso”.
Sin dalla scorsa primavera, le autorità cittadine – coadiuvate da decine di volontari – hanno dovuto gestire rapidamente l’arrivo dei pullman organizzati dagli Stati repubblicani più vicini al confine USA-Messico. Tra le misure più significative, City Hall ha iscritto molti bambini immigrati alle scuole pubbliche attraverso il Progetto Open Arms, convertendo un’ottantina di strutture già esistenti in rifugi temporanei.
Il più grande centro di accoglienza si trova attualmente nel Terminal crociere di Brooklyn, che fornisce alloggio, cibo, cure mediche e altri servizi a 1.000 uomini – ma che potrebbe essere riconvertito al suo uso originale all’inizio della primavera.